USA: CHARLES RAY FINCH ESONERATO DAL BRACCIO DELLA MORTE DEL NORTH CAROLINA
27 giugno 2019: Charles Ray Finch è stato aggiunto il 26 giugno 2019 con il n° 166 alla “lista degli esonerati” del DPIC, ossia la lista delle persone che, dal 1973 ad oggi sono state prima condannate a morte negli Stati Uniti e in un secondo tempo completamente assolte. La “lista degli esonerati” va anche sotto il nome di “Innocence List”. Finch era stato scarcerato il 23 maggio dal braccio della morte del North Carolina su disposizione del giudice federale Terrence Boyle (United States District Court for the Eastern District of North Carolina) che aveva disposto la scarcerazione di Finch, e contestualmente aveva dato 30 giorni di tempo alla pubblica accusa della Wilson County per decidere se ripetere il processo. Considerato quanto poco rimanesse valido del vecchio processo, sembrava improbabile che il processo potesse essere ripetuto, e infatti il 14 giugno il Procuratore Distrettuale, senza darne notizia preliminare né alla difesa né alla stampa, ha ritirato tutte le accuse. Finch, che oggi ha 81 anni, nero, venne condannato a morte nel 1976 con l’accusa di aver ucciso Richard Holloman, proprietario di un negozio, durante una rapina il 13 febbraio 1976. Nel 1977, la Corte Suprema di stato ridusse la pena in ergastolo in applicazione di una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che aveva dichiarato incostituzionale la legge in vigore all’epoca che prevedeva l’obbligatorietà della pena di morte per determinati reati. Il 25 gennaio 2019 la Corte d'Appello del 4° Circuito aveva stabilito all’unanimità che Finch avesse diritto a chiedere l’annullamento del proprio verdetto di colpevolezza, e a tale scopo aveva rinviato il processo alla corte di grado inferiore. Nella sentenza la corte d’appello federale aveva definito l’imputato “actually innocent” (effettivamente innocente), e radicalmente criticato gli elementi di prova contro Finch. All’epoca del primo processo un perito balistico aveva testimoniato che un bossolo di fucile ritrovato all’interno dell’auto di Finch apparteneva all’arma che aveva ucciso la vittima. Nel 2013 una revisione dell’autopsia indicò che la vittima fosse stata uccisa da un colpo di pistola, non di fucile, e un perito balistico della polizia confermò che il bossolo ritrovato nell’auto di Finch non poteva essere collegato all’omicidio. Inoltre la corte d’appello aveva “demolito” i 3 confronti ai quali era stato sottoposto Finch. L’imputato infatti era stato mostrato al principale testimone oculare dell’omicidio, Lester Floyd Jones, e ad un testimone secondario, dopo avergli cambiato gli abiti e avergli fatto inossare abiti molto simili a quelli che i testimoni riferivano di aver visto. Inoltre Finch era stata l’unica persona mostrata ai testimoni oculari con indosso gli abiti indicati, mentre gli altri erano vestiti diversamente. Da allora, questo modo di effettuare i riconoscimenti di persona è stato dichiarato incostituzionale. Dopo la sentenza della Corte d’Appello federale, il Procuratore Generale dello Stato, Josh Stein, si era unito agli avvocati di Finch nel chiedere la scarcerazione dell’uomo. Il caso di Finch dal 2001 viene seguito dagli avvocati della “Duke Wrongful Convictions Clinic”. Secondo le statistiche del Death Penalty Information Center innocence, il caso di Finch è il 10° su 166 in cui sono serviti oltre 30 anni perché un condannato vedesse riconosciuta la propria innocenza. Tutti questi 10 casi “trentennali” vedevano come imputati uomini di colore. In 18 casi su 166 (più del 10% dei casi) il proscioglimento ha richiesto più di un quarto di secolo. Come già notato il 20 giugno in occasione della esecuzione n° 1500 dal 1977 ad oggi negli Stati Uniti, ogni 9 persone giustiziate, c’è stato un caso di proscioglimento. (Fonti: DPIC, 26/06/2019)
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