IRAN: LETTERA APERTA DI NESSUNO TOCCHI CAINO E PARTITO RADICALE AL MINISTRO ALFANO SU PARTECIPAZIONE MINISTRO GIUSTIZIA IRANIANO AL CONSIGLIO DIRITTI UMANI DELL’ONU
26 febbraio 2018: Nessuno tocchi Caino ed il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transapartito, con il sostegno di parlamentari iscritti, hanno rivolto una lettera aperta al Ministro degli esteri Angelino Alfano per chiedere di intervenire in merito alla partecipazione del Ministro della Giustizia iraniano Seyyed Alireza Avaie alla sessione del Consiglio per i diritti umani a Ginevra.
Di seguito il testo: Lettera aperta al Ministro degli Esteri Angelino Alfano
Nessuno tocchi Caino e il Partito Radicale sono sconcertati dalla partecipazione del Ministro della Giustizia iraniano Seyyed Alireza Avaie alla sessione del Consiglio per i diritti umani a Ginevra. In quanto membro della Commissione della Morte della provincia del Khuzestan, Avaie è uno dei responsabili del massacro, nel 1988, di oltre 30.000 prigionieri politici. Tra il 1979 e il 1988, è stato procuratore generale a Dezful e ad Ahvaz. Come spiega in una nota il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, oggi guidato da Maryam Rajavi, durante il massacro del 1988, per ordine di Khomeini, venne nominato membro della Commissione della Morte, rendendosi responsabile dell'esecuzione di molti detenuti nel carcere di Dezful. Secondo alcuni testimoni oculari, i prigionieri minorenni vennero impiccati a gruppi di due o tre in una zona isolata dietro il cortile del carcere, per ordine proprio di Avaie. Negli ultimi anni Avaie è stato a capo del dipartimento di giustizia dei mullah nelle province del Lorestan, di Markazi e Isfahan. È stato presidente della magistratura nella provincia di Teheran tra il 2005 e il 2014. Dopodiché è diventato vice-ministro dell'interno e a luglio 2016 Rouhani lo ha nominato capo dell'Ufficio dell'Ispettorato della Presidenza. L’Unione Europea, nell’ottobre 2011, ha incluso il suo nome nella lista delle sanzioni per violazione dei diritti umani e partecipazione diretta alle torture e al massacro dei prigionieri politici. Una decisione grave che l’UE ha motivato così: "Come presidente della magistratura di Teheran è stato responsabile di violazioni dei diritti umani, arresti arbitrari, negazioni dei diritti dei prigionieri e aumento delle esecuzioni". Avaie è anche nella lista delle sanzioni finanziarie nel Regno Unito per il suo ruolo nella sistematica violazione dei diritti umani. Su di lui, in quanto attuale Ministro della Giustizia, ricade anche la responsabilità della brutale repressione delle recenti proteste popolari e dell'arresto di almeno 8.000 persone, nonché della morte sotto tortura dei detenuti. Finora, non abbiamo udito da parte del Governo italiano una sola parola di critica per il massacro del 1988, per gli arresti di massa dei dimostranti e le morti per tortura in carcere, non una parola sul caso di Ahmadreza Djalali il ricercatore iraniano che ha lavorato anche in Italia e che ora rischia l’esecuzione in Iran, dove il boia continua a lavorare a pieno ritmo con oltre 540 esecuzioni nell’anno appena concluso. L’intervento di Seyyed Alireza Avaie al Consiglio diritti umani di Ginevra previsto per domani 27 febbraio, rappresenta un’umiliazione per chi ha conosciuto e subito le conseguenze delle sue azioni e crediamo che mantenere il silenzio anche in questa occasione sia una crudele complicità. Per questo chiediamo a Lei Ministro che, per il tramite della nostra rappresentanza a Ginevra, sia sollevata la questione della partecipazione al Consiglio diritti umani del Ministro Seyyed Alireza Avaie e delle violazioni di cui si è reso responsabile nell’arco di questi trent’anni.
Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino, Elisabetta Zamparutti, tesoriera, Laura Harth, rappresentante del Partito Radicale all’ONU, Amb. Giulio Maria Terzi di Sant’Agata, Presidente Global Committe Rule of Law-Marco Pannella, con i parlamentari Stefania Pezzopane, Luigi Compagna, Nicola Ciracì, Mariano Rabino.
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