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Il voto dell'Assemblea generale del 18 dicembre 2007 |
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IL DECENNALE DELLA MORATORIA ONU DELLE ESECUZIONI CAPITALI
18 dicembre 2017: Il 18 dicembre 2017 ricorre il decennale dell’approvazione della Risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Uniti, un voto storico che ha contributo ad accelerare politicamente il processo abolizionista storicamente in corso. Se nel 2007 le esecuzioni registrate erano almeno 5.851, oggi si sono ridotte a poco più di 3000 e se i Paesi a vario titolo abolizionisti nel 2007 erano 148 oggi sono saliti a 160. Così come sono aumentati gli Stati che votano a favore della Risoluzione ONU per la moratoria, dai 104 del 2007 ai 117 del 2016.
L’unico dato che non è mutato è quello per cui il 99% delle esecuzioni continua a concentrarsi in Paesi autoritari ed illiberali a riprova che la battaglia per l’abolizione della pena di morte riguarda innanzitutto l’affermazione dello Stato di Diritto. Uno Stato di Diritto oggi fortemente minacciato dall’emergenza terrorismo in nome della quale alcuni Stati hanno reintrodotto la pena di morte o hanno ripreso le esecuzioni.
E’ proprio in questi momenti che invece si misura l’autorevolezza di uno Stato, che è tale se non abdica al rispetto dei diritti umani come definiti dagli strumenti internazionali ma li afferma con forza, senza eccezioni. Proprio per questo siamo impegnati in un progetto per contenere la pena di morte in tempo di terrorismo attraverso il rispetto degli standard internazionali sul giusto processo ed il sostegno alla Risoluzione Onu per la moratoria universale delle esecuzioni capitali che nel 2018 sarà nuovamente al voto dell’Assemblea Generale di New York.
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