DELAWARE (USA): ISAIAH MCCOY ESONERATO DAL BRACCIO DELLA MORTE
19 gennaio 2017: Isaiah McCoy, 29 anni, nero, è stato scarcerato oggi dopo che il giudice Robert B. Young della Kent County Superior Court lo ha assolto.
Diventa il n° 157 della lista degli “esonerati” dal braccio della morte tenuta dal Death Penalty Information Center.
McCoy era stato condannato a morte l’11 ottobre 2012 con l’accusa di aver ucciso, il 4 maggio 2010, a seguito di una lite per motivi di spaccio, Jeffrey Munford, 30 anni.
La Corte Suprema di Stato aveva annullato il verdetto di colpevolezza il 20 gennaio 2015 per gravi scorrettezze della pubblica accusa.
La stessa Corte Suprema il 27 luglio votò all’unanimità la sospensione dall’incarico per sei mesi e un giorno del vice procuratore generale General R. David Favata per il suo comportamento nel caso McCoy.
Favata aveva irriso l’imputato che aveva deciso di difendersi da solo, e poi, durante una pausa del processo aveva cercato di intimidirlo, aggiungendo inoltre il fatto di aver negato questa circostanza al giudice che cercava di chiedergliene conto.
Oggi il giudice Young, che ha deciso da solo dopo che McCoy ha rinunciato al diritto di avere una giuria popolare, ha preso atto che la pubblica accusa non ha portato prove fisiche contro l’imputato, e che le uniche dichiarazioni accusatorie arrivano da 2 coimputati, i quali però si contraddicono, e inoltre hanno ottenuto uno sconto di pena per testimoniare contro McCoy.
Al momento del rilascio McCoy ha lanciato un messaggio agli ex compagni di detenzione: “Voglio solo dire a tutti quelli che sono laggiù nelle condizioni in cui ero io di avere fede, di continuare a battersi. Due anni fa ero nel braccio della morte, a 25 anni ero stato condannato a morte, e oggi sono vivo, sto bene, e sono un uomo libero”.
Pochi mesi fa dal Delaware venne scarcerato Jermaine Wright, che era stato condannato a morte nel 1992. Wright però non è stato inserito nella lista degli “esonerati” perché pur di accelerare la scarcerazione ha accettato una imputazione per omicidio di 2° grado, conservando però il diritto di eventualmente continuare la battaglia legale per ottenere una vera e propria assoluzione. (Fonti: The News Journal, Associated Press, 19/01/2017)
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