ZAMBIA: CONSIGLIO DELLE CHIESE CONTRARIO ALLA PENA DI MORTE
21 gennaio 2016: la direttrice esecutiva del Consiglio delle Chiese dello Zambia (CCZ) Rev Susan Matale, in occasione di un’audizione alla Commissione parlamentare sulla giustizia, ha detto che il consiglio delle chiese deplora il fatto che la pena di morte sia stata mantenuta nelle leggi successive all’indipendenza e nella Costituzione appena modificata.
Secondo la Matale non vi è alcun sostegno alla pena di morte nelle sacre scritture, né nel vecchio né nel nuovo testamento. "La vita umana è sacra e non può essere presa da nessuno, neppure dallo Stato. Chi toglie la vita commette un omicidio, compreso lo Stato", ha detto.
Ha così espresso una posizione diversa da quella di Pukuta Mwanza, direttore esecutivo della Evangelical Fellowship of Zambia (EFZ) che, il giorno prima, sempre di fronte al Comitato parlamentare per la giustizia aveva chiesto di non abolire la pena di morte perché è biblica.
Secondo lui, il sesto comandamento della Bibbia 'non uccidere' non si riferisce alla pena di morte, ma all’omicidio inteso come la cessazione volontaria della vita di un altro uomo. "E 'quindi errato utilizzare questo riferimento biblico per opporsi pena di morte in quanto non si riferisce alle funzioni dello Stato", ha detto.
Secondo Mwanza la pena di morte è necessaria per proteggere la popolazione, mentre gli avversari della pena di morte sostengono che non è un deterrente. "Quando non c'è la paura della punizione, il crimine dilaga", ha detto don Mwanza per il quale l'applicazione della pena di morte in Zambia è stata indebolita dalla riluttanza da parte dei presidenti di firmare i decreti di esecuzione. "Le mancate esecuzioni hanno indebolito la lezione che viene dalla paura della punizione", ha concluso Mwanza. (Fonte: Zambia Quotidiano Nazionale 22/1/2016 e 21/1/2016)
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