CINA: OTTO CONDANNE A MORTE PER LE VIOLENZE A URUMQI
8 dicembre 2014: otto persone di etnia uigura sono state condannate a morte dalla Corte Intermedia del Popolo di Urumqi, capoluogo della regione autonoma cinese dello Xinjiang, per due attentati avvenuti nella citta', nei mesi di aprile e maggio scorsi. Altri cinque imputati sono stati condannati a alla pena capitale con sospensione di due anni, sentenza che in genere implica il carcere a vita, mentre altri quattro a "vari periodi di carcere". Gli otto condannati a morte, spiega l'agenzia Xinhua, erano capeggiati da un uomo di nome Ahmat Rixit, sarebbero responsabili di collusione con movimenti separatisti dal 2010 al 2014, e di avere in varie occasioni visionato materiale inneggiante al terrorismo sotto la supervisione di Ismail Yusup, identificato come membro dell'East Turkestan Islamic Movement, una delle piu' importanti sigle del movimento separatista dello Xinjiang.
Il 30 aprile scorso, a poche ore dalla chiusura della visita nello Xinjiang del presidente cinese Xi Jinping, un attentato alla stazione di Urumqi aveva provocato la morte di tre persone e 79 feriti.
Il 22 maggio scorso, invece, erano morte 43 persone, tra cui quattro identificati come terroristi, in un attentato al mercato all'aperto del capoluogo dello Xinjiang, in seguito al quale e' stato dato il via a una campagna anti-terrorismo nella regione autonoma cinese da parte del governo centrale. (Sources: Xinhua, 08/12/2014)
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