SIRIA: DUE DONNE LAPIDATE PER ADULTERIO DALL’ISIS
20 luglio 2014: lo Stato Islamico d'Iraq e Siria (ISIS) ha lapidato due donne in Siria nell’arco di 24 ore dopo averle riconosciute colpevoli di adulterio.
Secondo voci non confermate, almeno una delle due donne sarebbe stata giustiziata perché trovata non più vergine dal suo nuovo marito.
Entrambe le lapidazioni sarebbero avvenute nella provincia di Al Raqqa.
"Lo Stato Islamico ha applicato per la seconda volta in 24 ore la punizione dell’Al Rajem (lapidazione a morte per adulterio) contro un'altra donna nella città di Al Raqqa, in una piazza nei pressi dello Stadio Comunale," ha reso noto un funzionario della ong Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR).
La lapidazione, che è stata prima segnalata dal SOHR, è stata confermata anche da Al Jazeera, secondo cui la prima lapidazione è avvenuta in piazza nella città di Tabaqa la sera del 17 luglio.
In base alla notizia, la donna è stata processata dalla corte islamica della Sharia, dove i testimoni che hanno inoltrato la denuncia non sono stati identificati e il presunto amante non è stato accusato.
"La vicenda è avvolta dal mistero," ha detto ad Al Jazeera America Abu Khalil, attivista a Raqqa del gruppo anti-ISIS “Raqqa viene uccisa nel Silenzio'. Il gruppo ha pubblicato una foto della lapidazione del 17 luglio.
La seconda lapidazione sarebbe avvenuta in una città di Raqqa, dove una donna di 26 anni - identificata con le iniziali S.H.M.A. - è stata lapidata a morte dai miliziani dell’ISIS.
Il SOHR sostiene che la donna sia stata lapidata in pubblico a tarda notte dopo l’Eshaa Salat, l'ultima delle cinque preghiere recitate da un musulmano praticante. La lapidazione è avvenuta in un mercato popolare e la vittima era vedova.
La Provincia di Raqqa, sin dallo scorso anno, costituisce la capitale de facto del califfato dello Stato Islamico. (Fonti: International Business Times, 20/07/2014)
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