LOUISIANA (USA): PROSCIOLTO E SCARCERATO 30 ANNI DOPO ESSER STATO CONDANNATO A MORTE
11 marzo 2014: Glenn Ford, 64 anni, nero, è uscito in serata dal carcere di massima sicurezza di Angola. Poche ore prima la giudice Ramona Emanuel aveva accolto la proposta della pubblica accusa di prosciogliere Ford da tutte le accuse relative all’omicidio di Isadore Rozeman.
Rozeman, 56 anni, bianco, proprietario di una gioielleria, venne trovato morto dietro il bancone del suo negozio il 5 novembre 1983. Non fu mai trovata l’arma del delitto, ne vi furono testimoni oculari. Ford, che occasionalmente lavorava nel giardino dell’uomo, venne sospettato dopo che aveva portato a un negozio di pegni gioielli provenienti dalla scena del crimine.
Ford disse che i gioielli li aveva ricevuti da Jake Robinson, la cui fidanzata però (Marvella Brown) testimoniò contro Ford. Jake Robinson e il fratello Henry vennero imputati, ma mai processati. Marvella Brown, dopo le accuse iniziali, al processo ritrattò le accuse.
Negli scorsi anni la Corte Suprema della Louisiana aveva individuato alcune gravi carenze nel processo del 1984, ma non aveva annullato il verdetto di colpevolezza. La difesa, affidata a nuovi avvocati, da anni insisteva sul fatto che Ford fosse stato condannato da una giuria popolare composta da tutti bianchi, e che i 2 avvocati d’ufficio non avevano nessuna esperienza di processi per omicidio, e che inoltre, temendo che la retribuzione di esperti chiamati a testimoniare dalla difesa venisse defalcata dal loro onorario, non chiamarono nessun esperto a confutare le tesi dell’accusa. Si apprese inoltre che uno dei principali test dell’accusa, il medico legale che determinò l’ora dell’omicidio, aveva deposto senza aver però mai esaminato il cadavere.
La svolta nel caso si ebbe nel 2013, quando la pubblica accusa notificò ai difensori di Ford di essere recentemente giunta in possesso della dichiarazione, ritenuta attendibile, di un informatore dello sceriffo della Caddo Parish che attribuiva l’omicidio a Jake Robinson. È stata la stessa pubblica accusa, che non ha fornito ulteriori dati “per non pregiudicare sviluppi futuri della nuova indagine”, a formalizzare davanti al giudice la richiesta di totale proscioglimento.
Phillip Rozeman, nipote della vittima, ha commentato la notizia a nome dei parenti: “Non abbiamo animosità nei confronti di nessuno. Se i responsabili sono altri, la giustizia farà il suo corso”. L’unico elemento sicuramente a carico di Ford è il suo coinvolgimento nella vendita di alcuni gioielli appartenenti alla vittima, ma la stessa pubblica accusa ha ammesso che la tesi di Ford, di averli cioè ricevuti dai fratelli Robinson, potrebbe essere vera. Secondo la legge della Louisiana, i detenuti che scontano una pena che viene riconosciuta ingiusta hanno diritto a un risarcimento di 80.000 dollari più un indennizzo di 25.000 dollari per ogni anno di detenzione. A volte, nei casi di persone rilasciate dai bracci della morte, gli avvocati ottengono indennizzi maggiori rispetto alle tabelle ordinarie insistendo sulle condizioni di detenzione particolarmente dure dei bracci della morte. (Fonti: DPIC, 11/03/2014)
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