INDIA: CONDANNA CAPITALE COMMUTATA IN 35 ANNI DI CARCERE
25 febbraio 2014: la Corte Suprema indiana ha commutato la condanna a morte di un uomo riconosciuto colpevole dello stupro di una ragazza minorenne, che poi morì per le ferite riportate, condannandolo ad un minimo di 35 anni di reclusione senza remissione.
"Siamo del parere che, nonostante il ricorrente abbia commesso un crimine efferato violentando una ragazza minorenne innocente, inerme e indifesa che gli era stata affidata dal suo vicino di casa, debba essere punito severamente", hanno detto i giudici BS Chauhan e M.Y. Eqbal nel loro verdetto.
Il caso ha preso – presso la Corte Suprema - meno di otto mesi per la sua conclusione.
Il giudice Chauhan ha detto che il ricorrente "deve scontare un minimo di 35 anni di carcere senza remissione, prima che possa essere presa in considerazione la liberazione condizionale."
In ogni modo, ha detto il giudice, il caso è "soggetto al potere di clemenza dell'esecutivo”.
L’uomo, identificato come Rajkumar, era stato condannato a morte per aver violentato una ragazza minorenne, provocandole ferite talmente gravi da causarne la morte.
Un tribunale il 5 febbraio 2013 condannò a morte Rajkumar, con sentenza confermata dall’Alta Corte del Madhya Pradesh il 27 giugno 2013.
Lo stupro della ragazza 14enne sarebbe avvenuto la notte del 26 dicembre 2012. (Fonti: IANS, 26/02/2014)
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