BANGLADESH: 14 CONDANNATI A MORTE PER TRAFFICO DI ARMI
30 gennaio 2014: un tribunale del Bangladesh ha condannato a morte 14 persone, tra cui il capo del Jamaat-e -Islami e il leader dell’organizzazione separatista indiana dell’ULFA, nel più grande caso di traffico di armi nel Paese.
“Il Tribunale Speciale Metropolitano n°1 ha emesso 14 condanne a morte", ha detto la Samoy TV subito dopo che il giudice SM Mojibur Rahman ha letto il verdetto nell’aula affollata.
Il capo dell’ala militare del Fronte Unito di Liberazione dell’Assam (ULFA), Paresh Barua, è stato condannato a morte in contumacia in questo caso relativo ai 10 camion carichi di armi, a più di 10 anni dal loro sequestro.
Il capo del Jamaat-e -Islami ed ex ministro Matiur Rahman Nizami e l’ex-ministro degli Interni Lutfozzaman Babar nell’allora governo del Partito Nazionalista del Bangladesh (BNP), sono tra gli altri condannati a morte.
Solo due dei condannati, Barua e l’ex segretario aggiunto Nurul Amin, sono stati processati in contumacia.
I due ex generali che hanno ricevuto la pena di morte sono Abdur Rahim del Servizio di Intelligence e Rezzakul Haider Chowdhury del Direttorio Generale delle Forze di Intelligence.
Tutti gli imputati sono stati processati in base alla Legge sulle Armi per il possesso illegale di armi da fuoco e alla Legge sui Poteri Speciali del 1974 per traffico di armi.
Il verdetto arriva quasi un decennio dopo il sequestro "casuale" di 10 camion carichi di armi diretti ai nascondigli dell’ULFA nel nord-est dell'India attraverso il territorio del Bangladesh. (Fonti: news.outlookindia.com, 30/01/2014)
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