IRAN: ESPERTI ONU CHIEDONO STOP DELLE ESECUZIONI
22 gennaio 2014: Esperti Indipendenti Onu sui diritti umani hanno chiesto al governo dell'Iran di fermare subito le esecuzioni, sulla base di notizie secondo cui sarebbero almeno 40 le persone impiccate nel Paese da inizio anno.
"Siamo costernati per la continua applicazione della pena di morte con allarmante frequenza da parte delle autorità, nonostante i ripetuti appelli all’Iran affinché stabilisca una moratoria delle esecuzioni", ha dichiarato lo Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziarie, sommarie e arbitrarie, Christof Heyns, in un comunicato stampa diffuso dall'Ufficio dell'Alto Commissario per i Diritti Umani (OHCHR).
Heyns ha sottolineato "la natura intrinsecamente crudele, inumana e degradante della pena di morte", aggiungendo che Teheran sta procedendo con esecuzioni che non raggiungono la soglia dei "reati più gravi", come richiesto dal diritto internazionale.
L’Iran ha impiccato 33 persone nella sola settimana passata. Nel 2013, 625 persone sono state impiccate, di cui almeno 28 donne e diversi prigionieri politici.
La maggior parte di queste esecuzioni sono legate alla droga, ma diverse persone sono state giustiziate anche per il reato di Moharabeh ("comportamento ostile a Dio"), o atti contro la sicurezza nazionale, secondo l’OHCHR.
Ahmed Shaheed, Special Rapporteur sulla situazione dei diritti umani in Iran, ha anche espresso preoccupazione per l' aumento delle esecuzioni di attivisti politici e di persone appartenenti a gruppi etnici minoritari, dicendo: "L'esecuzione persistente di individui che hanno esercitato i loro diritti di riunione, associazione e appartenenza a gruppi minoritari viola principi universalmente accettati e norme sui diritti umani."
Gli esperti hanno notato inoltre che il governo ha impiccato 16 membri della comunità Baluci il 26 ottobre 2013, come evidente rappresaglia per l'uccisione di 14 guardie di confine avvenuta il giorno prima.
"L’esecuzione di individui come forma di ritorsione per un altro reato è un'azione senza dubbio illegale sulla base delle norme internazionali sui diritti umani", hanno detto gli esperti.
"Ancora una volta chiediamo al governo dell'Iran, come membro attivo della comunità internazionale, di ascoltare le richieste di moratoria delle esecuzioni, soprattutto nei casi relativi a attivisti politici e presunti reati di droga", hanno detto.
"Sollecitiamo le autorità iraniane almeno a limitare l'uso della pena di morte a ciò che è consentito come eccezione ai sensi del diritto internazionale, e in particolare a limitare la sua imposizione solo per il reato di omicidio intenzionale, e rispettare gli standard internazionali garantendo rigorosamente un processo equo per coloro che rischiano la pena di morte", hanno sottolineato gli Special Rapporteur.
L’appello degli esperti è stato condiviso anche dallo Special Rapporteur dell'ONU sulla tortura e altri trattamenti o punizioni inumane o degradanti, Juan E. Méndez.
Gli Esperti Indipendenti, o Special Rapporteur, sono nominati dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, con sede a Ginevra, per esaminare e riferire sulla situazione di un Paese o tema specifico dei diritti umani. Le posizioni sono onorarie e gli esperti non fanno parte del personale delle Nazioni Unite, né sono pagati per il loro lavoro. (Fonti: un.org, 22/01/2014)
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