UE: DIVIETO ESPORTAZIONE FARMACI USATI IN INIEZIONI LETALI
12 dicembre 2011: secondo il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, il 16 dicembre sulla La Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea (GU) dovrebbe essere pubblicato un nuovo regolamento, valido per tutti i 27 paesi della UE, che vieta l’esportazione di tutti quei farmaci che possono essere utilizzati per le iniezioni letali.
Più precisamente il vincolo viene posto per tutti i “barbiturici ad azione rapida o intermedia”, famiglia di farmaci ai quali appartiene anche il Sodio Tiopentale.
Il nuovo regolamento richiede per l’esportazione un permesso speciale, e la clausola che il farmaco non possa venir utilizzato per esecuzioni. Il nuovo regolamento era stato chiesto un anno fa da alcune importanti associazioni per i diritti umani europee (tra le quali Nessuno tocchi Caino) dopo che si era appreso che diverse amministrazioni penitenziarie statunitensi che avevano esaurito le scorte di sodio tiopentale per le esecuzioni, stavano acquistando il farmaco in Europa.
La querelle aveva preso le mosse dall’esecuzione di Jeffrey Landrigan il 26 ottobre 2010 in Arizona, esecuzione più volte rinviata per l’esaurimento delle scorte negli Stati Uniti di Sodio Tiopentale (un farmaco che ha come nome commerciale Pentothal). L’Arizona infine, costretta da un’azione giudiziaria, dovette rivelare di aver reperito il farmaco sul mercato estero, in Gran Bretagna, e dopo una serie di ricorsi dei difensori, procedette all’esecuzione. Da quell’episodio i difensori di altri due condannati a morte, Ralph Baze in Kentucky e Edmund Zagorski in Tennessee si erano rivolti ad un’associazione umanitaria britannica, per intentare una azione giudiziaria su suolo britannico.
Prima la Gran Bretagna, poi l’Italia e la Danimarca, paesi coinvolti a vario titolo nei tentativi statunitensi di acquisire nuove dosi di Sodio Tiopentale, avevano emesso norme unilaterali per bloccare le esportazioni dirette ai bracci della morte. Ora la decisione viene confermata e rafforzata dal nuovo regolamento comunitario. Non è chiaro se il nuovo regolamento potrà trarre d’impaccio una ditta svizzera, la Naari, che è stata recentemente coinvolta nell’esportazione del Sodio Tiopentale. La Naari si è detta contraria all’utilizzo del proprio farmaco nelle esecuzioni statunitensi ma al tempo stesso, come avevano fatto in precedenza le altre multinazionali coinvolte, sostiene sia molto difficile controllare i flussi del farmaco una volta che viene affidato ai vari intermediari commerciali che ogni ditta utilizza in giro per il mondo. La Svizzera come è noto non appartiene all’Unione Europea.
Il “mercato” del Sodio Tiopentale per le esecuzioni muove un giro di affari minimo, di poche centinai di dollari l’anno. È verosimile che la Svizzera possa scegliere di adempiere in qualche modo al nuovo regolamento, pur se non costretta da obblighi formali. Il nuovo regolamento, secondo il quotidiano tedesco, sarebbe stato voluto soprattutto da Philipp Rösler, leader del Free Democratic Party (FDP), che aveva iniziato a lavorare al provvedimento quando era Ministro della Sanità. Oggi Rösler è diventato Ministro dell’Economia. (Fonti: Süddeutsche Zeitung, 12/12/2011)
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