CINA: CORTE SUPREMA ANNULLA 10% CONDANNE CAPITALI
26 novembre 2010: la Corte Suprema cinese ha annullato circa il 10% delle condanne a morte emesse in Cina dal 2007, da quando cioè la Corte ha nuovamente avocato a sé il diritto esclusivo di ratificare le condanne capitali pronunciate dai tribunali di rango inferiore. Lo riferisce il China Daily.
'Questo - ha detto Hu Yunteng, capo del dipartimento di ricerca della Corte Suprema del Popolo - ha garantito che la pena di morte fosse applicata solo nei casi piu' gravi'.
Nel 1981, nell'intento di contrastare l’aumento della criminalita', la Corte Suprema aveva acconsentito che anche i tribunali di grado inferiore potessero pronunciare condanne a morte definitive. Decisione che fu fortemente criticata e considerata portatrice di errori giudiziari e quindi revocata nel 2007.
Secondo Hu la maggior parte delle condanne a morte sono state annullate per insufficienza di prove, per errori procedurali o perché la pena è stata ritenuta troppo dura.
'Dobbiamo essere certi - ha detto ancora Hu - che l'uso della pena di morte avvenga in maniera accurata e libera da errori in modo da rispettare gli imputati e i loro diritti'.
La maggior parte delle esecuzioni in Cina riguarda reati violenti come omicidio e rapina, sottolinea il giornale, tuttavia anche il traffico di droga e alcuni casi di corruzione sono punibili con la pena di morte.
Hu non ha voluto chiarire quante siano le persone giustiziate ogni anno in Cina. La cifra è classificata come segreto di Stato. (Fonti: Afp, Ansa, 26/11/2010)
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