IRAN: FAMILIARI VITTIME RINUNCIANO AD ESECUZIONE
29 settembre 2010: i familiari di tre giovani percossi a morte in un carcere iraniano hanno annunciato di non voler chiedere l’esecuzione delle due guardie riconosciute colpevoli del crimine.
Piuttosto che l’esecuzione delle due guardie, la cui condanna a morte risale a giugno scorso, i familiari delle vittime chiedono che la giustizia persegua gli alti funzionari responsabili delle uccisioni, avvenute nel Centro di Detenzione di Kahrizak.
L’agenzia di stampa Mehr riporta che l’annuncio è stato fatto dai parenti di Mohsen Ruholamini, Mohammad Kamrani e Amir Javadifar, uccisi in carcere dopo essere stati arrestati in relazione alle manifestazioni anti-governative dello scorso anno.
Scrivono i familiari: “Non chiedendo l’esecuzione della condanna a morte per i due esecutori del crimine e raccomandando per loro un altro tipo di punizione, più che mai ci poniamo nella posizione di chi vuole giustizia, chiedendo che vengano perseguiti i veri responsabili dei crimini, le cui immunità formali e sostanziali stanno venendo meno”.
In relazione ai fatti di Kahrizak, lo scorso 22 agosto un tribunale militare ha sospeso dal servizio tre alti funzionari, tra cui Saeed Mortazavi, ex procuratore di Tehran.
Il provvedimento, che ha privato i tre dell’immunità giudiziaria, è stato accolto con favore dai parenti dei ragazzi uccisi, che chiedono ora lo svolgimento di un processo a loro carico. (Fonti: payvand.com, 29/09/2010)
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