CINA: CORRUZIONE RESTA REATO CAPITALE
29 settembre 2010: il massimo organo legislativo cinese non ha mai considerato la possibilità di eliminare la pena di morte per i reati di corruzione, scrive l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua citando Chen Sixi, membro della Commissione Permanente del Congresso Nazionale del Popolo (CNP) e vice presidente della Commissione Affari interni e giudiziari del CNP.
I reati connessi alla corruzione - ha spiegato Chen in un'intervista - hanno seriamente danneggiato gli interessi del Paese e del popolo, perciò la Cina continua a prestare una particolare attenzione alla prevenzione e punizione di questo tipo di reati.
L'ottavo emendamento al codice penale cinese, che ha proposto la riduzione del numero di reati punibili con la pena di morte per cercare di ridurre le esecuzioni e promuovere il rispetto dei diritti umani, e' stato sottoposto alla Commissione Permanente del CNP per una prima lettura nella riunione bimensile iniziata il 23 agosto. La bozza di emendamento prevede l'eliminazione della pena di morte per 13 reati di tipo economico e non violento tra i quali traffico di cimeli d'arte, emissione di fatture false per ottenere rimborsi sulle imposte di esportazione o eludere le imposte sui compensi, oltre all’insegnamento di metodi per commettere crimini, il che costituisce quasi il 20% dei 68 reati attualmente punibili con la pena capitale. (Fonti: Xinhua, 29/09/2010)
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