GEORGIA (USA): SALVATO DAL SUICIDIO E GIUSTIZIATO
28 settembre 2010: un giovane bianco di 31 anni, Brandon Joseph Rhode, è stato giustiziato nel penitenziario di Jackson, in Georgia, mediante iniezione letale.
Rhode la settimana scorsa aveva tentato di suicidarsi nella sua cella tagliandosi con una lametta le vene e la gola, ed era stato salvato grazie all’intervento del personale carcerario ed al ricovero in ospedale.
Era stato condannato a morte nel 2000 per aver ucciso nel 1998 il proprietario di una ditta di camion, il figlio di 11 e la figlia di 15 nel corso di una rapina a casa loro.
Agli addetti sono serviti circa 30 minuti per trovare le vene dove iniettare il cocktail letale che a sua volta ha impiegato 14 minuti prima di fare effetto.
Poco prima di morire, Brandon, steso sul lettino, s'è voltato verso il pubblico di testimoni che sempre assistono dietro un vetro alle esecuzioni capitali e ha mostrato il cerotto sulla gola, in corrispondenza della ferita che si era provocata la settimana scorsa.
Per l’avvocato difensore Brian Kammer, Rhode è stato messo su una “sedia di tortura” e sottoposto ad una punizione crudele e inusuale.
“Ha subito qualcosa di surreale ed incomprensibile: è stato giustiziato dagli stessi addetti che erano meritoriamente intervenuti per salvargli la vita”, ha detto l’avvocato.
Kammer aveva chiesto alla Corte Suprema della Georgia di sospendere l’esecuzione, in modo da poter valutare se le sue condizioni mentali fossero compatibili con l’esecuzione.
Quando il 21 settembre Rhode ha tentato il suicidio, ha perso la metà del suo sangue, riportando probabilmente danni cerebrali, aveva spiegato l’avvocato. (Fonti: Ansa, Ap, 29/09/2010)
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