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USA. ‘ANESTESISTI, NON COLLABORATE ALLE INIEZIONI LETALI’
3 luglio 2006: la Società Americana di Anestesia ha invitato i propri membri a non prendere parte ad esecuzioni mediante iniezioni letali, anche se a chiederlo fosse un tribunale.
In una lettera indirizzata ai circa 37.000 membri, il presidente dell’associazione, Orin Guidry, ha richiamato il Codice etico dell’Associazione Medica Americana, che recita: “Il medico, che svolge un’attività finalizzata alla preservazione della vita, non dovrebbe partecipare ad un’esecuzione legalmente autorizzata”.
L’invito giunge mentre nel Paese crescono le critiche al metodo dell’iniezione letale: se il condannato non viene adeguatamente anestetizzato dalla prima delle tre sostanze iniettate, le altre due – che paralizzano muscoli e cuore – potrebbero causare estremo dolore, violando il divieto costituzionale sulle punizioni “crudeli e inusuali”.
Un tribunale del Missouri – continua la lettera - ha di recente stabilito che debba essere un anestesista a preparare il mix letale, osservandone poi l’applicazione. Secondo i media locali, lo Stato starebbe cercando anestesisti cui affidare il compito.
“Un tribunale non può modificare i principi morali di un medico solo per le proprie necessità”, scrive Guidry. “L’iniezione letale non è un’invenzione dell’Anestesiologia e le problematiche ad essa legate non sono un nostro dilemma. Il sistema giuridico si è messo in un angolo e non è nostro compito tirarlo fuori”. (Fonti: AFP, 03/07/2006)
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