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Il capo della giunta militare Gen. Min Aung Hlaing
Il capo della giunta militare Gen. Min Aung Hlaing
MYANMAR: PENE PIÙ SEVERE IN VISTA DELLE ELEZIONI VOLUTE DALLA GIUNTA

20 agosto 2025:

Il capo della giunta birmana Min Aung Hlain ha imposto nuove e severe pene per chi tenti di ostacolare le elezioni previste per dicembre, inclusa la pena di morte, mentre il regime cerca di reprimere il dissenso prima del voto.
La nuova legge elettorale è stata introdotta il 29 luglio 2025, cinque mesi prima delle previste elezioni, in un contesto di crescenti preoccupazioni per la sicurezza dopo una serie di omicidi di alto profilo che hanno preso di mira sostenitori dell'esercito e funzionari in pensione in aree controllate dalla giunta come Yangon.
Gli analisti affermano che la legge mira ad alleviare le preoccupazioni dello staff elettorale e dei partiti politici registrati per le elezioni volute dalla giunta, soffocando al contempo il dissenso.
La nuova legge prevede pene detentive da 3 a 5 anni per sabotaggio elettorale; da 5 a 10 anni per danneggiamento di urne, seggi elettorali o macchine per il voto (o l'ergastolo se commesso in gruppo); e da 10 a 20 anni per lesioni gravi a elettori, membri dello staff elettorale, candidati o funzionari elettorali.
Qualsiasi reato che porti a un decesso è punibile con l'esecuzione. La sicurezza elettorale sarà supervisionata da una commissione centrale presieduta dal Ministro degli Interni, con il Vice Ministro della Difesa che fungerà da Vicepresidente e il Capo della Polizia Nazionale come Segretario. La commissione ha il compito di monitorare le attività delle organizzazioni nazionali e internazionali durante le elezioni, di intervenire contro chiunque interferisca con le elezioni e di formare commissioni locali.
Il Ministero degli Interni garantirà la sicurezza personale dei candidati eletti ove necessario, mentre la polizia locale avrà il compito di proteggere il personale elettorale e i candidati.
Un membro dello staff elettorale della Divisione Autogestita di Wa, un'enclave autonoma controllata dall'Esercito Unito dello Stato di Wa, nello Stato settentrionale di Shan, ha affermato di non aver ricevuto istruzioni dalla Commissione Elettorale dell'Unione in merito ai preparativi per le elezioni.
I critici affermano che la nuova legge richiama quella promulgata dall'ex leader della giunta Than Shwe, che vietava qualsiasi sfida alla Convenzione Nazionale – un processo fittizio per consolidare il regime militare sotto le mentite spoglie di una riforma democratica.
La pena più alta prevista da tale legge era di 20 anni di carcere. Min Aung Hlaing ha innalzato la pena all'ergastolo o addirittura alla morte.
Mentre il regime sostiene che la legge contribuirà a garantire elezioni pacifiche, gli analisti avvertono che verrà utilizzata per intimidire l'opinione pubblica – la maggior parte della quale è contraria alle elezioni proposte – e ridurla al silenzio.
Oltre alla Legge sulla Protezione Elettorale, la giunta ha modificato le regole elettorali per il Pyithu Hluttaw (Camera Bassa), l'Amyotha Hluttaw (Camera Alta) e per i parlamenti regionali e statali. Il 28 luglio ha anche aggiunto un secondo emendamento alla Legge sulla Registrazione dei Partiti Politici.
Sebbene i preparativi stiano prendendo forma e si preveda che la campagna elettorale inizi entro la fine di settembre, la giunta non ha ancora fissato un giorno per le elezioni, affermando solo che le votazioni si terranno in più fasi da dicembre a gennaio.
Il regime ha perso il controllo di oltre 80 città, molte delle quali negli stati etnici di Rakhine, Chin e Shan, mettendo seriamente in dubbio la pretesa della Commissione elettorale di poter organizzare le votazioni in 267 delle 330 township del Paese. L'affermazione ha anche alimentato speculazioni sul fatto che il regime utilizzerà coscritti per sorvegliare i seggi elettorali nelle zone di conflitto.
Il piano elettorale è stato denunciato dalle democrazie occidentali, dal Governo di Unità Nazionale del Myanmar e da numerosi gruppi pro-democrazia, come una manovra politica volta a consolidare il regime militare sotto le mentite spoglie di una transizione democratica.
Nel frattempo, l'attuale presidente dell'ASEAN, la Malesia, afferma che le ostilità devono cessare prima che si possa svolgere un'elezione credibile.
Al contrario, i Paesi vicini, tra cui Cina, India e Thailandia, così come la Cambogia, membro dell'ASEAN, e i principali fornitori di armi della giunta, Russia e Bielorussia, hanno espresso sostegno al piano elettorale.

(Fonte: The Irrawaddy, 30/07/2025)

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