YEMEN: PENA DI MORTE E CARCERE PER ‘SODOMIA’
27 marzo 2024: Un tribunale Houthi il 23 gennaio 2024 ha condannato 32 uomini, 9 dei quali alla pena capitale, in un processo di massa basato su dubbie accuse di “sodomia”, ha reso noto Human Rights Watch il 27 marzo 2024. Oltre alle nove condanne a morte, che includono la crocifissione e la lapidazione, il tribunale Houthi ha condannato 23 uomini al carcere per periodi fino a 10 anni. Tre di loro sono stati condannati anche alla fustigazione pubblica. L’accusa iniziale del tribunale, datata 17 ottobre 2023, includeva gravi violazioni del giusto processo e gravi violazioni dello stesso codice di procedura penale dello Yemen, ha riscontrato Human Rights Watch. “In un abominevole disprezzo per lo stato di diritto, gli Houthi emettono condanne a morte e sottopongono gli uomini a maltrattamenti pubblici senza nemmeno una parvenza di giusto processo”, ha affermato Niku Jafarnia, ricercatore su Yemen e Bahrein presso Human Rights Watch. “Gli Houthi stanno usando queste misure crudeli per distrarre dal loro fallimento nel governare e nel soddisfare i bisogni primari delle persone nei loro territori”. Human Rights Watch ha esaminato le accuse formali contro i 32 uomini da parte dei tribunali Houthi e i video dei procedimenti giudiziari pubblicati sui social media e ha intervistato un avvocato che conosce il caso. Tra le palesi violazioni del giusto processo risulta che gli agenti di polizia non abbiano esibito mandati di arresto e abbiano perquisito e confiscato illegalmente i telefoni degli uomini. L'avvocato ha messo in dubbio che gli accusati abbiano avuto accesso adeguato alla consulenza legale. Human Rights Watch ha documentato gravi violazioni da parte dei governi del Medio Oriente e del Nord Africa, che prendono di mira persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) online e usano “foto digitali, chat e informazioni simili ottenute illegalmente” per perseguirle. La legge yemenita di procedura penale, ai sensi degli articoli 132 e 172, vieta gli arresti senza mandato così come il sequestro degli effetti personali delle persone in custodia di polizia. L'articolo 181 vieta inoltre gli interrogatori della polizia senza la presenza di un avvocato. Il gruppo armato degli Houthi ha preso il controllo della capitale dello Yemen, Sanaa, nel settembre 2014, provocando la fuga del governo yemenita riconosciuto a livello internazionale. Gli Houthi, in quanto attore non-statale che esercita “il controllo de facto su un territorio e una popolazione”, sono obbligati a “rispettare e proteggere i diritti umani degli individui e dei gruppi” che vivono sotto il loro controllo. Human Rights Watch ha anche documentato abusi sistematici nelle carceri Houthi. In un rapporto del 2023, il gruppo di esperti sullo Yemen del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha rilevato che “i prigionieri detenuti dagli Houthi sono sottoposti a torture psicologiche e fisiche sistematiche, compreso il rifiuto dell’intervento medico per curare le ferite causate dalle torture inflitte, che per alcuni prigionieri ha provocato invalidità permanenti e morte”. Il 10 ottobre 2023, un altro tribunale gestito dagli Houthi nella città di Dhamar, un governatorato a sud di Sanaa, ha riconosciuto colpevoli 16 uomini di “atti immorali”, secondo l’accusa ufficiale esaminata da Human Rights Watch. Secondo un post su X di al-Mashhad al-Yemeni, un sito di notizie locale, il 14 febbraio 2024, gli Houthi hanno radunato 30 uomini, inclusi i 16 uomini che erano stati condannati il 10 ottobre, in un cimitero di Dhamar, annunciando che avrebbero giustiziato gli uomini mediante lapidazione. Gli uomini sono stati invece riportati in carcere, secondo lo stesso sito di notizie locale. Due attivisti e un avvocato hanno riferito a Human Rights Watch che le famiglie di diversi imputati sono fuggite dal governatorato di Dhamar per sfuggire allo stigma sociale associato alle accuse. Un altro attivista yemenita a conoscenza del caso ha affermato: “Incriminare e mettere sotto processo persone a causa di “atti immorali” ha conseguenze catastrofiche a lungo termine sulla vita delle persone nello Yemen, anche se sono inventate. Le persone accusate e le loro famiglie saranno colpite e stigmatizzate per sempre”. Gli Houthi hanno ripetutamente arrestato persone che hanno criticato le loro politiche con il pretesto di aver “commesso atti immorali”, ha affermato Human Rights Watch. Nel gennaio 2024, gli Houthi hanno arrestato il giudice Abdulwahab Qatran con accuse di aver consumato alcolici, dopo che il giudice aveva criticato sui social media gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso. Nel 2021, un tribunale Houthi ha condannato al carcere una modella e attrice yemenita, Intisar al-Hammadi, e altre tre donne, dopo averle condannate con l'accusa di aver commesso "un atto indecente". Euro-Mediterranean Human Rights Monitor afferma che gli Huthi hanno condannato a morte 350 persone da quando hanno preso la capitale nel 2014 e ne hanno giustiziate 11. (Fonte: Human Rights Watch, 27/03/2024)
|