INDIA: IL RECUPERO DEL CONDANNATO E’ POSSIBILE, COMMUTATA CONDANNA A MORTE
27 giugno 2023: L'Alta corte di Delhi il 26 giugno 2023 ha commutato la condanna a morte che era stata emessa nei confronti di un uomo in relazione al rapimento e omicidio di un bambino di 12 anni, avvenuti nel 2009. Il collegio dei giudici Mukta Gupta e Anish Dayal ha così stabilito che Jeevak Nagpal debba scontare l’ergastolo senza possibilità di liberazione per 20 anni. L’Alta corte ha commutato la condanna a morte sulla base del fatto che il caso non rientra nella categoria dei "più rari tra i rari". Nel caso in questione, la riforma del condannato è ancora possibile, ha affermato la Corte. “Non si tratta di un caso in cui il recupero del ricorrente non sia possibile e, di conseguenza, questa Corte è del parere ponderato che la condanna all'ergastolo senza remissione fino a 20 anni rappresenti la pena appropriata. La condanna del ricorrente è quindi modificata in una rigorosa reclusione a vita senza remissione fino a 20 anni e al pagamento di una multa di 100.000 rupie, in mancanza del quale, subirà la reclusione ordinaria per sei mesi ai sensi della Sezione 302 del Codice penale" ha ordinato la Corte. L'Alta corte si stava occupando di una citazione che chiedeva la conferma della condanna a morte assegnata a Nagpal da un tribunale di primo grado. Stava anche esaminando un appello presentato da Nagpal contro la sua condanna e sentenza. Nagpal è stato riconosciuto colpevole del rapimento e omicidio del suo vicino di casa di 12 anni. Nagpal avrebbe rapito il bambino il 18 marzo 2009, inviando poi messaggi al padre della vittima chiedendo un riscatto. Alla fine l’imputato avrebbe ucciso il bambino usando il cric della sua auto e soffocandolo. Il corpo del bambino venne poi gettato in un canale prosciugato. Nagpal aveva 21 anni all’epoca dell'omicidio. Dopo aver esaminato il caso, la Corte ha respinto l'appello di Nagpal contro la sua colpevolezza. La Corte ha affermato che le prove registrate indicano che l'omicidio non sia stato pianificato in anticipo poiché Nagpal non aveva con sé alcuna arma. "Anche se causare la morte di qualcuno costituisce di per sé perversità, tuttavia causare la morte soffocando e infliggendo ferite con il manico del cric, sebbene ritenuto coerente con una pesante tortura, non può essere ritenuto un modo diabolico o gravemente perverso di commettere un omicidio in modo da scioccare la coscienza collettiva della società, tale da ricadere nella categoria dei casi più rari tra i rari", ha affermato la sentenza. La Corte ha quindi modificato la pena inflitta a Nagpal per il reato di omicidio. La stessa Corte ha tuttavia affermato che le condanne assegnate per reati punibili ai sensi delle sezioni 364A, 201 e 506 del Codice penale non sono modificate e rimangono le stesse. Gli avvocati Bharat Dubey, Shubhlaxmi Dubey, Sonia Dubey e Tanya Kapoor hanno difeso Jeevak Nagpal. Il pubblico ministero aggiunto (APP) Prithu Garg ha rappresentato lo Stato. Gli avvocati Prashant Diwan, Kushika Chachhra e Mayank Verma hanno rappresentato il denunciante. (Fonte: Bar and Bench, 26/06/2023)
|