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Luca Attanasio (dal profilo facebook) |
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RD CONGO: SEI CONDANNE ALL’ERGASTOLO PER L’OMICIDIO DELL’AMBASCIATORE ITALIANO ATTANASIO
11 aprile 2023: Un tribunale militare della Repubblica Democratica del Congo il 7 aprile 2023 ha emesso condanne all’ergastolo per tutti e sei gli imputati degli omicidi dell'ambasciatore italiano Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell'autista Mustapha Milambo. La procura militare di Kinshasa aveva chiesto la pena di morte per i sei imputati, che alla sbarra erano però in cinque, visto che il capobanda risulta ancora latitante. Il tribunale militare ha stabilito un risarcimento danni di poco meno di 1,9 milioni di euro. La difesa dei sei imputati, presentati come appartenenti a una banda di criminali comuni e rapinatori, ha già annunciato che ricorrerà in appello. La condanna dei sei non chiarisce tuttavia alcuni punti ancora oscuri: mentre il tribunale ha confermato che si è trattato di un tentato rapimento dell'ambasciatore - che si era recato nel nord Kivu con un convoglio del Programma alimentare mondiale - con richiesta di riscatto, gli imputati hanno denunciato che le loro confessioni sono state estorte sotto tortura. La pubblica accusa aveva chiesto la pena di morte anche se da 20 anni nella Repubblica Democratica del Congo vige una moratoria di fatto che vede la commutazione delle sentenze capitali in ergastolo. La difesa aveva chiesto invece un'assoluzione per non aver commesso il fatto o almeno per dubbi sulla responsabilità degli accusati. Questi, arrestati nel gennaio dell'anno scorso, dopo iniziali ammissioni si erano poi dichiarati innocenti sostenendo di essere stati spinti a confessare con la violenza, circostanza negata dall'accusa. L'Italia, quale parte civile e Paese fortemente contrario alle esecuzioni capitali, aveva chiesto che venisse inflitta una giusta pena detentiva. La sentenza è appellabile. Il 43enne Attanasio, il carabiniere Iacovacci e l'autista Milambo erano stati feriti a morte da colpi di arma da fuoco in un'imboscata tesa da criminali a un convoglio del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam) con cui viaggiava nella provincia di Kivu Nord, area ad alto rischio da tre decenni per la presenza di decine di milizie. Processati per omicidio, associazione a delinquere e detenzione illegale di armi e munizioni da guerra, i sei congolesi durante le udienze erano stati descritti dall'accusa come componenti di una "banda criminale" dedita alle rapine di strada e che voleva rapire l'ambasciatore a scopo di riscatto ma che poi l'aveva ucciso assieme ai due suoi collaboratori. (Fonti: Today, 07/04/2023)
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