IRAN - Proteste in Iran: almeno 234 di cui 29 minori uccisi
25 ottobre 2022: Proteste in Iran: almeno 234 di cui 29 minori uccisi Famiglie e medici sotto pressione per confermare scenari falsi Almeno 234 persone, tra cui 29 minori, sono state uccise nelle proteste in corso a livello nazionale. Iran Human Rights ha anche ricevuto molte segnalazioni di autorità che tentano di coprire l'uccisione di manifestanti. La restituzione dei corpi è subordinata al fatto che le famiglie promettano di rimanere in silenzio o confermino le false cause di morte citate sui certificati di morte. In alcuni casi gli uccisi sono stati seppelliti senza che le famiglie venissero avvertite, e lontano dalla loro residenza. I familiari sono stati sottoposti ad arresti e maltrattamenti fisici e mentali per costringerli a concordare con false narrazioni che indicavano, come cause della morte, non l’operato delle forze dell’ordine ma, tra l’altro, "caduta dall'alto, incidente d'auto o avvelenamento da droghe, alcol o cibo". D'altra parte, c'è una crescente pressione su medici e personale medico affinché emettano certificati di morte come dettato dalle forze di sicurezza. Sostenendo la richiesta dei medici iraniani di vietare alle forze di sicurezza di entrare nelle strutture mediche, Iran Human Rights sottolinea la necessità di stabilire zone di sicurezza per fornire servizi medici a tutte le vittime senza l'interferenza delle forze di sicurezza, e il parere di esperti per stabilire la causa della morte. Il direttore di Iran Human Rights, Mahmood Amiry-Moghaddam, ha dichiarato: "Costringere i medici a rilasciare certificati di morte falsi, arrestare i manifestanti feriti negli ospedali e utilizzare le ambulanze per trasportare le forze di sicurezza sono altri esempi della non conformità e della violazione delle leggi internazionali e dei principi morali da parte della Repubblica islamica e della consuetudine a nascondere i suoi crimini. Le organizzazioni internazionali, tra cui l'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) e il CICR (Comitato internazionale della Croce Rossa), devono mostrare una reazione urgente e appropriata a queste violazioni". Secondo le informazioni ottenute da Iran Human Rights, almeno 234 persone sono state uccise finora dalle forze di sicurezza nelle proteste a livello nazionale. Di questi, 29 avevano meno di 18 anni, ma non tutti sono stati verificati attraverso prove documentali. Iran Human Rights sta lavorando per ottenere la conferma della loro età. I manifestanti sono stati uccisi in 21 province, la maggior parte delle quali in Sistan e Baluchistan, Mazandaran, Teheran, Gilan e Kurdistan. Il maggior numero di decessi è stato registrato il 21, 22 e 30 settembre. I decessi sono stati registrati in 21 province: Sistan e Baluchistan: 93 persone; Mazandaran: 28 persone; Teheran: 23 persone; Gilan: 18 persone; Kurdistan: 17 persone; Azerbaigian Occidentale: 13 persone; Kermanshah: 12 persone; Alborz: 6 persone; Khorasan-Razavi: 4 persone; Isfahan: 3 persone; Kohgiluyeh e Boyer Ahmad: 2 persone; Zanjan: 2 persone; Qazvin: 2 persone; Azerbaigian Orientale: 2 persone; Ardabil: 2 persone; Ilam: 2 persone; Bushehr: 1 persona; Semnan: 1 persona; Khuzestan: 1 persona; Markazi: 1 persona; Hamedan: 1 persona. Scuole e università sono state al centro delle proteste a livello nazionale degli ultimi giorni con molte denunce di violenze usate contro alunni e studenti. Le scuole continuano ad essere attaccate, con alunni picchiati e arrestati. Sono stati ampiamente segnalati anche maltrattamenti di arrestati, compreso il muovere contro di loro imputazioni molto pesanti. Il procuratore di Teheran, Ali Salehi, ha annunciato che sono state emesse incriminazioni per quattro persone con l'accusa di moharebeh (inimicizia contro dio) che comporta la pena di morte.
https://iranhr.net/en/articles/5535/ (Fonte: IHR)
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