ARABIA SAUDITA: OTTO MINORENNI ANCORA A RISCHIO DI ESECUZIONE
12 aprile 2021: L’organizzazione Reprieve ha dichiarato il 9 aprile 2021 che l'80% dei condannati a morte in Arabia Saudita per crimini commessi da minorenni rischiano ancora l'esecuzione, nonostante le riforme annunciate dal Paese nel 2020. Le autorità saudite hanno dichiarato l'anno scorso che avrebbero smesso di condannare a morte chiunque commetta crimini da minore, applicando il principio retroattivamente. Tuttavia, il decreto reale del marzo 2020 che annunciava la riforma non è stato riportato dai media statali o pubblicato nella gazzetta ufficiale, come sarebbe prassi normale. I gruppi per i diritti umani e i legislatori occidentali hanno espresso preoccupazione riguardo l’attuazione della riforma. Alla domanda se il decreto si applicasse a tutti i tipi di crimini, la Commissione per i Diritti Umani saudita, legata al governo di Riad, ha detto a Reuters a febbraio che la norma si applica solo a una categoria di reati minori, noti nel diritto islamico come "ta'zeer". Ciò significherebbe che i giudici possono ancora condannare a morte i minori autori di reati rientranti nelle altre due categorie, secondo l'interpretazione saudita della sharia: "houdoud", o reati gravi che comportano una punizione prescritta, incluso il terrorismo, e "qisas", o risarcimento, prevista di solito per l’omicidio. In una comunicazione alle Nazioni Unite pubblicata l'8 aprile, le autorità saudite hanno confermato che il decreto reale si applica solo ai casi di "ta'zeer". L'ufficio stampa del governo saudita non ha risposto a una richiesta di commento sull’argomento. Secondo Reprieve, sono 10 le persone attualmente condannate a morte nel Regno per reati commessi da minorenni: sette sono state condannate per reati houdoud e una per reato di qisas. Solo due di queste persone sarebbero coperte dalle protezioni del decreto reale. "Poiché otto persone su 10 restano a rischio di esecuzione per reati commessi quando erano minorenni, è difficile vedere come qualcosa sia cambiato, nonostante tutte le promesse di progresso e riforma", ha detto la direttrice di Reprieve, Maya Foa. (Fonti: Reuters, 09/04/2021)
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