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USA - Willie B. Smith (AL) |
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USA - Alabama La Corte Suprema degli Stati Uniti ha sospeso l’esecuzione di Willie B. Smith.
11 febbraio 2021: La Corte Suprema degli Stati Uniti ha sospeso l’esecuzione di Willie B. Smith poche ore prima che avesse luogo. L’uomo chiede che il Pastore Robert Paul Wiley, il suo consigliere spirituale, lo accompagni nella camera della morte. La Corte ha confermato la sospensione che era stata ordinata ieri dalla Corte d’Appello federale dell’11° Circuito. La Corte Suprema oggi ha stabilito che “Lo stato dell’Alabama [che aveva fatto ricorso contro la sospensione dell’esecuzione, prevista per ieri] non ha dimostrato che per motivi di sicurezza sia necessario escludete tutti i membri del clero dalla camera dell’esecuzione. Quindi lo Stato non può ora giustiziare Smith senza che il suo pastore sia presente, per facilitare quella che Smith chiama la transizione tra il mondo dei vivi e quello dei morti". Fino al 2019 l’Alabama aveva sempre lasciato che un pastore protestante accompagnasse il condannato. Il primo “incidente” ebbe luogo nel febbraio 2019. Nell’imminenza della propria esecuzione, Dominique Ray aveva chiesto di essere accompagnato da un Imam, Yusef Maisonet. L’Amministrazione Penitenziaria non autorizzò l’Imam, la corte d’appello federale sospese l’esecuzione, ma poco dopo la Corte Suprema degli Stati Uniti, a stretta maggioranza (5-4) dette il via libera all’esecuzione, che fu effettuata il 7 febbraio (vedi). Un mese dopo, il 28 marzo 2019, con un voto 7-2, la stessa Corte Suprema accolse il ricorso di un detenuto del Texas, Patrick Henry, a cui veniva negata l’assistenza religiosa di un consigliere spirituale buddista. La Corte aveva motivato la due sentenze opposte sostenendo che il detenuto musulmano, a differenza di quello buddista, aveva presentato le sue richieste “all’ultimo momento”. Per evitare altri possibili ulteriori “incidenti” le amministrazioni penitenziarie sia dell’Alabama che del Texas modificarono i protocolli di esecuzione, e dalla primavera del 2019, motivando con non meglio specificati “problemi di sicurezza”, nessun consigliere spirituale, nemmeno cristiano, è più ammesso all’interno della camera della morte dei due stati. Un consigliere spirituale può eventualmente assistere da un locale separato, come i parenti. Nel marzo 2020 in Alabama anche Nathaniel Woods chiese l’assistenza dell’Imam Maisonet, non fu accontentato, e venne giustiziato il 5 marzo (vedi). Per quanto riguarda i casi di Ray e Woods, il 4 febbraio 2021, l'Imam Maisonet ha intentato una causa per i diritti civili presso il tribunale distrettuale federale sostenendo che l’amministrazione penitenziaria dell’Alabama (ADOC) aveva discriminato i detenuti musulmani Ray e Woods. Per quanto riguarda il caso Smith invece, il ricorso presentato il 14 dicembre 2020 sostiene che viene violata una legge federale del 2000 sulle persone istituzionalizzate (RLUIPA), l'emendamento sulla libertà religiosa alla costituzione dell'Alabama, e il Primo Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti. Il tribunale distrettuale ha respinto il ricorso, Smith si è appellato alla Corte d’Appello federale che gli ha dato ragione, e oggi la Corte Suprema ha respinto il ricorso dell’amministrazione penitenziaria. Smith, 51 anni, nero, avrebbe dovuto essere giustiziato oggi (entro la mezzanotte) dopo essere stato condannato a morte nel 1992 con l‘accusa di aver rapinato e ucciso, nel 1991, Sharma Ruth Johnson, 22 anni. Aveva chiesto all'Alabama di consentire al suo consigliere spirituale, il pastore Robert Paul Wiley Jr., di fornirgli conforto religioso nella camera delle esecuzioni e, quando lo stato ha rifiutato, i suoi avvocati hanno intentato una causa per i diritti civili in un tribunale federale contestando l'azione dello stato.
https://www.theguardian.com/us-news/2021/feb/13/alabama-death-row-reprieve-willie-b-smith-iii-pastor
https://deathpenaltyinfo.org/news/federal-appeals-court-enjoins-alabama-execution-on-claim-of-religion-discrimination (Fonte: theguardian.com, 11/02/2021)
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