USA - È morto Bill Pelke, un pioniere dell’abolizionismo statunitense, e un amico di Nessuno tocchi Caino.
12 novembre 2020: È morto Bill Pelke.
Il 12 novembre, nella sua casa di Anchorage, in Alaska, per un attacco cardiaco è morto Bill Pelke, un pioniere dell’abolizionismo statunitense, e un amico di Nessuno tocchi Caino. Aveva 73 anni.
Pelke era il nipote di Ruth Pelke, 76 anni, un’anziana signora molto religiosa che accoglieva in casa sua giovani disadattati dando loro lezioni sulle sacre scritture. La donna venne accoltellata a morte nel 1985 da un gruppo di questi giovani, 4 ragazze adolescenti di colore, che rubarono 10 dollari e l’auto della donna. Le ragazze furono arrestate, e una quindicenne, Paula Cooper, venne individuata come leader del gruppo. Nel 1986 venne condannata a morte, divenendo la più giovane detenuta nei bracci della morte degli Stati Uniti.
Mosso dalla sua fede cristiana, Bill Pelke lavorò a lungo per far annullare la condanna a morte della Cooper, una campagna di solidarietà internazionale alla quale partecipò il Partito Radicale italiano e Nessuno tocchi Caino con una massiccia raccolta di firme, firme poi consegnate nel 1988 da Maurizio Barbera, all’epoca direttore del carcere romano di Rebibbia Femminile, al Segretario delle Nazioni Unite a New York. Anche il Parlamento Europeo con una risoluzione con Emma Bonino prima firmataria partecipò alla campagna, e Papa Giovanni Paolo II si unì alla mobilitazione internazionale. Nel 1988 la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiarò incostituzionale giustiziare chi al momento del reato aveva meno di 16 anni (solo nel 2005 il limite fu portato a 18 anni) e l’anno successivo la Corte Suprema dell’Indiana commutò la condanna a morte della Cooper in una condanna a 60 anni.
Pelke ha tenuto una corrispondenza epistolare con la Cooper, e nel 1996 iniziò ad incontrarla in carcere. La Cooper ottenne la libertà sulla parola nel 2013, all’età di 43 anni, e 2 anni dopo si suicidò (vedi NtC 26/05/2015).
"Non era in grado di perdonare sé stessa", aveva commentato Pelke. Dopo l’uccisione della nonna, e una prima reazione di forte rabbia, Pelke, un veterano del Vietnam decorato con una “Purple Heart”, ha creato "The Journey to Hope... from Violence to Healing", un'organizzazione composta da familiari di vittime di omicidio che conduceva tour di conferenze sulle alternative alla pena di morte, con un'enfasi sulla compassione e il perdono. Attraverso The Journey to Hope, Pelke ha condiviso la sua storia in oltre 15 nazioni. Ha anche fatto parte del consiglio di numerosi gruppi contro la pena di morte, tra cui Death Penalty Action, National Coalition to Abolish the Death Penalty e Murder Victims' Families for Human Rights.
"La vendetta non è mai la risposta", ha detto della pena capitale. "Finché gli esseri umani decidono chi può vivere e morire, faremo degli errori".
Gli amici di Pelke hanno detto che, nonostante abitasse molto lontano, prevedeva di manifestare all’esterno della prigione di Terre Haute il 19 novembre, giorno in cui è prevista l’esecuzione di Orlando Hall.
Nonostante le preoccupazioni di familiari e amici per i viaggi durante la pandemia di coronavirus, Pelke, che è diventato bisnonno lo scorso anno, era presente a 6 delle 7 esecuzioni federali che sono state effettuate a Terre Haute da luglio.
https://deathpenaltyinfo.org/stories/news-brief-journey-of-hope-founder-bill-pelke-dies
https://www.facebook.com/JourneyOfHope/posts/10157723512858354
https://www.washingtonpost.com/local/obituaries/bill-pelke-anti-death-penalty-activist-with-passion-forged-in-grief-dies-at-73/2020/11/17/7ad67f26- 280d-11eb-9b14-ad872157ebc9_story.html
https://www.newsbreak.com/indiana/gary/news/2103899138707/grandson-of-paula-cooper-murder-victim-and-anti-death-penalty-advocate-dies
https://www.chicagotribune.com/suburbs/post-tribune/ct-ptb-gary-pelke-death-penalty-st-0402-story.html (Fonti: DPIC, Post-Tribune)
|