IRAN: NESSUNO TOCCHI CAINO, IL GOVERNO ITALIANO SI ATTIVI IMMEDIATAMENTE PER SALVAGUARDARE LA LIBERTA’ DI MANIFESTAZIONE E LA VITA DEI GIOVANI IRANIANI ARRESTATI A RISCHIO DI PENA DI MORTE
2 gennaio 2018: Nessuno tocchi Caino si rivolge al Governo italiano perché intervenga urgentemente a tutela della libertà di manifestazione e contro la possibilità di pena di morte per molti degli arrestati, con l’accusa di “Moharebeh” (guerra contro Dio), avanzata dal capo della Corte Rivoluzionaria della provincia di Teheran. È evidente che le rassicurazioni date dal regime dei Mullah sul rispetto del diritto di manifestazione previsto dalla Costituzione iraniana si imbatte nel limite di “non violare i principi cardine dell’Islam”, il che, come sempre, lascia mano libera alla repressione. Le almeno 548 esecuzioni compiute nel 2017 dall’Iran lo confermano primatista mondiale per numero di esecuzioni rispetto alla popolazione. Per Nessuno tocchi Caino questo è emblematico di come l’Iran costituisca una minaccia alla sicurezza mondiale perché è innanzitutto una minaccia alla sicurezza del popolo iraniano. Le manifestazioni di piazza di questi giorni lo esprimono chiaramente e la gente reclama diritti civili ed una ripresa economica che l’attuale regime può promettere ma non può concretamente offrire perché possono anche cambiare i volti dei governanti ma la natura del sistema di potere, fondato sul principio del Velayat-e Faqih, della primazia assoluta della Guida Suprema, non può mutare. Lo dimostra il rischio di pena di morte per i manifestanti. Finora l’Italia, l’Europa e gran parte dell’Occidente sono stati responsabili di aver mantenuto in vita questo regime rifiutandosi di porre come prioritaria la questione del rispetto dei diritti umani nei dialoghi con l’Iran. È tempo di cambiare strategia, di impegnarsi per i diritti umani e civili, sostenendo le forze organizzate di opposizione al regime teocratico che, nel caso dell’Iran, esistono e che sono principalmente rappresentate dal Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana. (Fonti: NTC, 02/01/2018)
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