USA: RECORD DI ESONERATI NEL 2015
3 febbraio 2016: nel Registro Nazionale degli Esonerati (ossia delle persone che sono riuscite ad ottenere l’annullamento dei loro verdetti di colpevolezza) nel 2015 sono state iscritte 58 persone accusate di omicidio, 5 delle quali erano state condannate a morte. È un numero record.
Lo si è appreso oggi da un rapporto reso pubblico dal National Registry of Exonerations (NRE), un progetto avviato nel 2012 dalla University of Michigan e dalla Northwestern University.
Nel corso dell’anno appena concluso nel registro sono stare aggiunte un totale di 149 persone condannate per reati gravi. Di queste, 58 erano state condannate per omicidio, e tra queste 58, 5 erano state condannate a morte.
L’NRE usa criteri leggermente diversi da quelli usati dal DPIC per una iniziativa simile, che si chiama “The Innocence List”. Il DPIC ad esempio nel 2015 ha registrato 6 casi di persone rilasciate dal braccio della morte. Nel suo rapporto l’NRE ha evidenziato i casi di comportamento scorretto da parte della polizia o della pubblica accusa, come ad esempio quello di Bobby Johnson, arrestato a 16 anni e con un quoziente intellettivo di soli 69 punti. Il giovane era stato indotto a confessare da due investigatori che avevano mentito su molte circostanze dell’indagine, e che gli avevano promesso che se avesse confessato invece di farlo condannare a morte lo avrebbero fatto scarcerare. L’avvocato d’ufficio fece solo il minimo indispensabile, e Johnson venne condannato a 38 anni fino a quando nel 2015 i suoi nuovi avvocati non riuscirono a dimostrare che l’arma era stata usata anche per altri reati da una persona identificata e condannata per alter cose.
Nel corso del 2015 è stato “esonerato” anche Shawn Whirl, condannato nel 1991 dopo che una confessione gli era stata estorta con la tortura e la promessa di evitargli la condanna a morte.
In un altro caso, quello di Hannah Overton condannata all’ergastolo senza condizionale in Texas per l’avvelenamento del figlio di primo letto del suo compagno. Nel suo caso la pubblica accusa tenne nascosti importanti elementi che indicavano come la morte del bambino avrebbe potuto essere casuale, e la donne riuscì ad essere prosciolta solo dopo che i progressi della scienza dimostrarono senza ombra di dubbio che la morte del bambino era dovuta ad una malattia genetica, senza nessun sintomo di avvelenamento.
Il rapporto sui proscioglimenti segnala come il numero record di casi di quest’anno sia in parte attribuibile alle speciali unità, le Conviction Integrity Units, istituite in alcuni stati per riesaminare i casi controversi. Lo stesso rapporto però segnala che il livello di queste unità non è omogeneo nel paese, e in alcuni stati fanno solo un “lavoro di facciata”. (Fonti: The Houston Chronicle, 03/02/2016)
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