BANGLADESH: CONDANNA A MORTE CONFERMATA PER LEADER ISLAMISTA
6 gennaio 2016: la Corte Suprema del Bangladesh ha confermato la condanna a morte del leader del più grande partito islamista, per crimini commessi durante il conflitto del 1971 per l'indipendenza del Paese.
La Corte ha respinto il ricorso presentato da Motiur Rahman Nizami, capo del partito Jamaat-e-Islami, che è stato riconosciuto colpevole di omicidio, stupro e di aver orchestrato l'uccisione di intellettuali quando era a capo di una milizia durante il conflitto.
"La Corte ha confermato la condanna a morte per tre delle quattro accuse. Siamo molto felici", ha detto ai giornalisti il procuratore Tureen Afroz.
"Ancora più importante, la pena di morte è stata confermata per le uccisioni degli intellettuali."
Nizami, 72 anni, leader del Jamaat dal 2000 e ministro in un precedente governo filo-islamista nel periodo 2001-2006, potrebbe salire sul patibolo nel giro di pochi mesi a meno di una revisione del suo caso da parte della stessa Corte o della grazia concessa dal Presidente.
In Bangladesh, tre dirigenti dello Jamaat e un leader del principale partito di opposizione sono stati giustiziati a partire dal dicembre 2013 per crimini di guerra, nonostante le critiche ai loro processi, celebrati da un controverso tribunale per crimini di guerra. (Fonti: AFP, 06/01/2016)
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