GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE: NESSUNO TOCCHI CAINO, ‘EFFETTI LETALI DELLA GUERRA ALLA DROGA’, IN IRAN QUASI L’89% DELLE ESECUZIONI PER DROGA NEL 2015
8 ottobre 2015: la Giornata Mondiale contro la Pena di Morte, che cade il 10 ottobre, è stata celebrata oggi a Roma con una conferenza presso la Stampa Estera, promossa da Iran Human Rights, Amnesty International, Nessuno Tocchi Caino e la Comunità di Sant’Egidio.
In occasione della Giornata Mondiale, che quest’anno è focalizzata sulla pena di morte per reati legati alla droga, Nessuno tocchi Caino, che ha partecipato alla Conferenza con Marco Perduca, ha denunciato, con dati alla mano aggiornati al 30 settembre, quelli che ha definito come veri e propri “effetti letali della Guerra alla Droga”.
Nel 2015, al 30 settembre, almeno 615 persone sono state giustiziate per reati connessi alla droga in 4 Paesi: almeno 546 esecuzioni sono avvenute in Iran, che corrispondono a circa l’89% del totale mondiale; 55 in Arabia Saudita, quasi la metà delle esecuzioni nel Regno; 14 in Indonesia, tutte per droga. Come è noto, in Cina i dati sulla pena di morte sono coperti dal segreto di stato, per cui non è possibile sapere quante esecuzioni per droga sono state effettuate, anche se Nessuno tocchi Caino stima siano decisamente diminuite negli ultimi anni.
Inoltre, nel 2014 e nei primi nove mesi del 2015, centinaia di condanne a morte per droga sono state pronunciate, anche se non eseguite, in altri 9 Stati: Egitto, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Malesia, Pakistan, Qatar, Sri Lanka, Thailandia e Vietnam.
L’Associazione radicale fa presente che la pena di morte per droga oltrepassa il limite dei “reati più gravi” che il Diritto Internazionale ha fissato per chi ancora pratica la pena capitale, mentre gli organismi delle Nazioni Unite sui diritti umani hanno dichiarato esplicitamente che i reati di droga non rientrano nella categoria dei “reati più gravi”.
Per Nessuno tocchi Caino è grave l’atteggiamento dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC), che condanna idealmente l’uso della pena di morte, ma continua a destinare fondi a Governi, in particolare quello iraniano, che li utilizzano per catturare, condannare a morte e poi giustiziare presunti trafficanti di droga. Altrettanto grave, denuncia Nessuno tocchi Caino, è il ruolo di un certo numero di Stati europei abolizionisti, tra cui la Francia, la Germania e il Regno Unito, che non hanno ritirato, come hanno fatto invece Danimarca e Irlanda, i loro finanziamenti a programmi dell’UNODC in Iran o in Pakistan, pur consapevoli che le donazioni rischiano di alimentare la pratica della pena capitale.
|