ALABAMA (USA): ANTHONY HINTON ESONERATO DOPO 30 ANNI NEL BRACCIO DELLA MORTE
2 aprile 2015: sarà scarcerato domani Anthony Hinton, 59 anni, nero. Oggi la giudice Laura Petro della Jefferson County Circuit Court ha formalizzato il ritiro delle imputazioni da parte della pubblica accusa, ed ha ordinato la scarcerazione dell’uomo, che avverrà appena saranno completate le formalità.
Hinton venne condannato a morte nel 1986 con l’accusa di aver ucciso i gestori di due ristoranti, John Davidson e Thomas Vason, in due diverse rapine nel febbraio e luglio 1985. Nel corso di una terza rapina, nello stesso periodo e nella stessa zona, un terzo gestore di ristorante, Sidney Smotherman, venne ferito gravemente, ma sopravvisse, e identificò Hinton come aggressore.
Per la terza rapina Hinton presentò un alibi credibile, e per quella rapina non venne incriminato. Ma nell’abitazione dell’uomo era stato rinvenuto un revolver calibro 38, che secondo la pubblica accusa aveva sparato nelle 3 rapine. Al processo per le due rapine mortali, il difensore d’ufficio di Hinton ritenne che la legge gli consentisse di spendere non più di 1000 dollari per assumere un perito balistico, e l’opinione dell’avvocato venne in qualche misura confermata anche dal giudice.
Il perito della difesa sostenne che la corrosione della pistola impediva di collegarla con certezza ai proiettili esplosi contro le vittime, contraddicendo quindi l’elemento principale della pubblica accusa. Ma il curriculum di basso profilo del perito balistico della difesa venne utilizzato dalla pubblica accusa per screditarlo.
Il 24 febbraio 2014 la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva ordinato all’unanimità di riesaminare il ricorso di Hinton, che fino ad allora era stato respinto. La Corte Suprema aveva stabilito che secondo la legge dell’epoca non era vero che esistesse un limite così basso per l’assunzione di un perito balistico, e che un perito più qualificato avrebbe probabilmente instillato in almeno un membro della giuria popolare il “ragionevole dubbio” che avrebbe impedito l’unanimità necessaria per emettere un verdetto di colpevolezza in casi capitali. Il processo venne rimandato, come prassi, alla stessa corte che aveva emesso il verdetto di primo grado. Già all’epoca della decisione della Corte Suprema i commentatori avevano notato che pur non trattandosi formalmente di un annullamento, sarebbe stato difficile che la corte incaricata di rivedere il caso potesse giungere ad un verdetto diverso dall’annullamento del verdetto di colpevolezza.
Hinton sarà iscritto con il n°152 nel registro degli “esonerati” del Death Penalty Information Center, che conta le persone che, dal 1973, sono state prosciolte dopo una iniziale condanna a morte. Hinton è il 2° prosciolto di quest’anno. Debra Milke è stata prosciolta a marzo in Arizona. (Fonti: huffingtonpost.com, 02/04/2015)
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