IRAN: CONFERMATA CONDANNA CAPITALE PER INSULTI AL PROFETA
24 novembre 2014: la sezione 41della Corte Suprema iraniana ha confermato la condanna a morte del blogger Soheil Arabi per aver insultato il Profeta su Facebook.
Le Guardie Rivoluzionarie (IRGC) hanno arrestato Soheil Arabi (30 anni) e sua moglie nel novembre 2013.
La moglie fu rilasciata poche ore più tardi, mentre lui fu tenuto in isolamento per due mesi nella Sezione 2 dell'IRGC nella prigione di Evin, prima di essere trasferito nella Sezione Generale 350 di Evin, dove è tutt’ora detenuto.
La sezione 76 del Tribunale Penale di Teheran, sotto il giudice Khorasani, il 30 agosto 2014 ha giudicato Arabi colpevole di "sabb al-nabi” (insulti rivolti al Profeta).
L'articolo 262 prevede la condanna a morte per chi offende il Profeta dell'Islam, o uno qualsiasi degli altri grandi profeti. (Fonti: Iran Human Rights, 24/11/2014)
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