MALESIA: MINISTRO PER L'ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE
1 marzo 2012: il Ministro Seri Nazri Abdul Aziz del Dipartimento del Primo Ministro malese si è autodefinito un "cavaliere in armi" che è tutto per l'abolizione della pena di morte. Ma ha detto che aveva bisogno del sostegno di tutti gli altri cavalieri (parlamentari) nella spinta verso l'abolizione.
"Come individuo, io sono per l'abolizione della pena di morte. Noi incriminiamo una persona di omicidio quando si arroga il diritto di prendersi un’altra vita", ha detto. "Se non siamo d'accordo che lo faccia un individuo, quale diritto ha il governo di togliere la vita a una persona?"
Nazri, che è anche parlamentare di Padang Rengas, è intervenuto in un dibattito sull'abolizione della pena di morte in Malesia, organizzato dall'Unione Europea, dal Consiglio degli Avvocati e dalla Human Rights Commission of Malaysia (Suhakam).
Egli ha anche esortato il pubblico a mobilitarsi per una moratoria sulla pena di morte e a convincere i rispettivi parlamentari a chiedere l'abolizione della pena di morte. "Non posso improvvisamente andare a dire che abbiamo bisogno di una moratoria. Io sono il vostro cavaliere in armi, ma ho bisogno del supporto anche di altri cavalieri in armi (parlamentari)", ha detto.
"Spero che un giorno il governo abolisca la pena di morte e spero che sia presto", ha affermato Nazri, il quale ha aggiunto che sarebbe più facile togliere la pena capitale, abolendola nei casi di droga e possesso di armi nei quali è obbligatoria. Il Governo – secondo Nazri Aziz – ha dimostrato la sua determinazione a riformare il sistema capitale abolendo negli ultimi due anni alcune leggi considerate draconiane. Il governo è aperto al nostro punto di vista sulla pena di morte ma, ha detto, "ci deve essere una mobilitazione di massa e una forte opposizione da parte delle persone per giungere all'abolizione della pena di morte. In caso contrario, non cambierà nulla”.
Nazri ha aggiunto che i sostenitori della pena di morte dovrebbero convincere i musulmani a praticare il concetto di "prezzo del sangue" secondo la Sharia con la famiglia della vittima che concederebbe il perdono in cambio di un risarcimento. "In questo modo possono spostarsi verso l'abolizione [della pena di morte], senza violare l'Islam." Questo diritto a perdonare dovrebbe poi essere trasferito al governo sicché i condannati a morte possano avere la loro pena commutata in ergastolo. (Fonti: freemalaysiatoday.com, 01/03/2012; thestar.com.my, 02/3/2012)
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