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EMIRATI: DUE INDIANI EVITANO ESECUZIONE
5 febbraio 2012: la Corte d’Appello di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, ha ridotto a 15 anni di detenzione la condanna a morte emessa in primo grado nei confronti di due indiani riconosciuti colpevoli di aver ucciso un uomo bruciandone poi il corpo. “La Corte ha accolto l’appello degli imputati. Le condanne a morte sono state cancellate, i due imputati sconteranno 15 anni di carcere ciascuno”, ha dichiarato il presidente del tribunale, giudice Eisa Al Sharif. “I due imputati, A.A. di 37 anni e H.M. di 27 anni, hanno ottenuto un perdono scritto dai genitori della vittima, che hanno depositato in tribunale”, ha aggiunto. “Questa è la ragione principale per cui il collegio dei giudici ha mostrato clemenza nei confronti degli imputati, riducendo le condanne a morte a 15 anni di carcere”, ha dichiarato il giudice Al Sharif al giornale Gulf News. I pubblici ministeri hanno accusato gli imputati di aver premeditato l’omicidio, comprando i coltelli con cui colpire la vittima, identificata come M.M., di nazionalità indiana.
Avrebbero inoltre rubato il cellulare della vittima ed il suo portafoglio, contenente 500 dirham. Davanti alla Corte d’Appello gli imputati si sono dichiarati non colpevoli, sostenendo di non aver avuto alcuna intenzione di uccidere la vittima.
Un capitano di polizia degli Emirati ha testimoniato che il corpo della vittima fu rinvenuto all’interno di una macchina che era stata data alle fiamme.
“Abbiamo convocato ogni persona che avesse relazioni con la vittima. E’ risultato che la vittima era amica di H.M., il quale ha ammesso a sua volta che la vittima e A.A. lavoravano insieme.” “Abbiamo convocato A.A. che ha confessato l’acquisto dei coltelli.” La sentenza può essere appellata entro 15 giorni. (Fonti: gulfnews.com, 06/02/2012)
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