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La stanza delle esecuzioni
La stanza delle esecuzioni
GIAPPONE: CAMERA DELLA MORTE MOSTRATA ALLA STAMPA

27 agosto 2010: le autorità giapponesi hanno mostrato alla stampa una stanza per le esecuzioni, consentendo così per la prima volta all’opinione pubblica nipponica di vedere il luogo dove i condannati a morte vengono impiccati.
Il tour per i giornalisti, durato circa 30 minuti, è stato organizzato dal Ministero della Giustizia nella “Detention House” di Tokyo, sulla base delle istruzioni fornite dal Ministro della Giustizia Keiko Chiba, intenzionata a suscitare pubblico dibattito sulla pena capitale.
Funzionari della struttura carceraria e del Ministero hanno accompagnato i circa 20 giornalisti nella stanza delle esecuzioni, che fa parte di un complesso comprendente le stanze del cappellano, dei funzionari e dei bottoni.
I giornalisti sono stati fatti salire su un piccolo bus e portati fino al complesso, con il divieto assoluto di parlare e di portare altro che penna e blocco per appunti.
La prima tappa è stata la stanza del cappellano, dove i prigionieri possono rivolgersi ad un cappellano nominato dalle autorità della prigione. La stanza ospita una statuetta di buddha, tuttavia su richiesta è possibile avere ornamenti cristiani o shintoisti. Nella stanza vengono offerti ai prigionieri tè, frutta o dolci.
Poi i reporter sono stati accompagnati nella stanza che precede quella delle impiccagioni, dove ai detenuti viene offerta l’ultima possibilità di parlare con il cappellano.
E’ qui che il capo del carcere annuncia formalmente le esecuzioni. I prigionieri vengono poi bendati, ammanettati e scortati nella stanza delle impiccagioni.
Una tenda è l’unica cosa che separa la stanza delle esecuzioni da quella precedente, impedendo così ai detenuti di vedere la corda che, fissata al pavimento, pende da una carrucola posta sul soffitto.
I giornalisti non hanno potuto vedere la corda dal momento che – come hanno spiegato le autorità carcerarie – questa viene istallata solo in occasione di esecuzioni.
Nella camera delle esecuzioni, le gambe del prigioniero vengono legate, il cappio viene stretto intorno al collo ed il prigioniero sta in piedi al centro di un quadrato rosso, posto in corrispondenza della botola.
Poi tre addetti entrano in una stanza laterale in cui ci sono tre bottoni, che vengono premuti nello stesso momento in modo da non sapere chi effettivamente apra la botola.
Dalla stanza a loro riservata, i funzionari assistono all’impiccagione.
Dopo che un medico ha confermato il decesso, entro cinque minuti il corpo viene sistemato nella bara. (Fonti: The Japan Times, Bbc, 27/08/2010)

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