CASO DARABI: D’ELIA, BRUTALITA’ DEI MULLAH TOLLERATA DAI GOVERNI EUROPEI
3 maggio 2009: a seguito dell’esecuzione in Iran di Delara Darabi, il segretario di Nessuno tocchi Caino Sergio D’Elia ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“La brutalità del regime dei mullah di cui solo ora, dopo l’impiccagione della giovane Delara Darabi, molti sembrano accorgersi, non è solo colpa del fondamentalismo religioso iraniano, è consentita anche dal silenzio e dalla tolleranza fino all’accondiscendenza dei governi europei, quello italiano per primo, che sono succubi del ricatto politico, commerciale ed energetico del regime iraniano. Invece di riconoscere e tentare di impedire la minaccia alla pace e alla sicurezza mondiale e quella, molto più evidente, quotidiana, reiterata e praticata da decenni dal regime di Teheran nei confronti del suo stesso popolo, l’Europa, addirittura, lo accredita come parte della soluzione dei problemi in Medioriente, essendone invece il problema principale.”
Con almeno 350 impiccagioni effettuate nel 2008 e le almeno 155 nei primi quattro mesi di quest’anno, l’Iran è secondo solo alla Cina in termini assoluti quanto a numero di esecuzioni, ma è il primo paese boia del mondo in rapporto alla popolazione.
Con gli almeno 13 minori giustiziati nel 2008, l’Iran è l’unico paese al mondo ad imporre la pena di morte nei confronti di persone che avevano meno di 18 anni al momento del reato, fatto che pone l’Iran in aperta violazione della Convenzione sui Diritti del Fanciullo che pure ha ratificato.
Non solo impiccagioni, in almeno due casi nel 2008, è stata praticata anche la lapidazione e vi è stato anche il caso di persone condannate a essere buttate giù da una rupe chiuse in un sacco. (Fonti: NtC, 03/05/2009)
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