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Il senatore Marco Perduca |
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DROGA. RADICALI E ASSOCIAZIONI, ESISTE PENA DI MORTE PER DETENZIONE
25 giugno 2008: Radicali Italiani, l’associazione Forum Droghe, insieme a una decina tra organizzazioni no-profit e sindacati, denunciano il ricorso alla pena capitale per reati legati alla droga (compresa la detenzione) in molti paesi del Medio Oriente, del Nord Africa e del Sudest asiatico, tra cui Cina, Iran, Egitto, Indonesia e Arabia Saudita. In occasione della giornata mondiale sulla droga, e in vista dell'appuntamento Onu del 2009 sul contrasto del narcotraffico, gli organizzatori della conferenza tenutasi presso il Senato italiano lanciano un appello per riformare le politiche internazionali sulle droghe, "fortemente incentrate sulla repressione delle coltivazioni, del traffico e del consumo" a scapito della "tutela della salute", ma anche "dei diritti umani fondamentali". Nel presentare a Palazzo Madama una piattaforma programmatica, i senatori radicali Marco Perduca e Donatella Poretti, l'europarlamentare del Prc Vittorio Agnoletto, il segretario del Forum Droghe Franco Corleone, il responsabile delle politiche sulla tossicodipendenza della Cgil Giuseppe Bortone e Tonio Dall'Olio del Gruppo Abele-Libera, spiegano che la strategia Onu sulle droghe elaborata a New York nel 1998 si e' dimostrata "non solo fallimentare, ma in alcuni casi addirittura controproducente" perche' "e' ormai chiaro che l'obiettivo di eliminare o ridurre significativamente entro dieci anni la produzione delle principali sostanze illegali non e' stato raggiunto" mentre "il mercato illegale delle droghe non ha subito contrazioni".
Inoltre, spiegano le organizzazioni, "nonostante sia diminuito il numero degli Stati che applicano la pena di morte, si e' esteso il numero dei Paesi che la applicano per reati legati alla droga". In vista dell'appuntamento Onu sulle politiche relative alla droga, che si terra' a Vienna nel 2009, i promotori dell'iniziativa chiedono, tra le altre cose, che il governo italiano ribadisca che la pena di morte per i reati di droga "e' contraria al Patto internazionale sui diritti civili e politici" e che "la repressione dei reati per droga avvenga nel rispetto delle regole dello Stato di diritto e della proporzionalità delle pene".
La piattaforma programmatica e' stata sottoscritta anche da Antigone, Cnca lazio, Comunita' San Benedetto al Porto di Genova, Itaca Europa, Lia, Parsec e dall'Arci. Nel documento si spiega che "ad oggi la pena di morte e' stata abolita in 133 Stati, ma che si tace sul fatto che in oltre 30 Paesi tra i 64 che la mantengono, la pena capitale e' prevista per i reati di droga".
Questi i dati illustrati: "Nel 1985, la pena di morte per droga e' stata eseguita in 22 Paesi, nel 1995 in 26, alla fine del 2000 sono saliti a 34; negli "anni piu' recenti ci sono state esecuzioni" in Cina, Iran, Egitto, Indonesia, Malesia, Arabia Saudita, Tailandia e Kuwait". Ma e' Singapore "il Paese dove si eseguono piu' sentenze di morte legate al traffico, all'uso o alla detenzione di stupefacenti: il 76% delle esecuzioni fra il 1994 e il 1999 hanno riguardato la droga".
Tra le istanze al governo italiano da portare in sede Onu, i senatori Radicali e le organizzazioni no-profit chiedono anche di riequilibrare l'attenzione e le risorse finanziarie dalla repressione penale alla tutela socio-sanitaria. (Fonti: DIRE, 25/06/2008)
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