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Sergio D'Elia, primo firmatario della risoluzione |
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ITALIA. GIOVEDI’ ALLA CAMERA NUOVA RISOLUZIONE PER MORATORIA ONU
18 ottobre 2006: è prevista per domani la discussione in Commissione Esteri della Camera della risoluzione che chiede al Governo di dare “tempestiva e piena immediata attuazione” a quanto stabilito all’unanimità dalla Camera il 27 luglio scorso, presentando all’Assemblea Generale dell’ONU in corso una proposta di risoluzione per la moratoria ONU delle esecuzioni capitali in vista dell’abolizione definitiva.
La risoluzione a prima firma Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino e Deputato della Rosa nel Pugno, ha incontrato un sostegno trasversale grazie alle firme finora raccolte di 38 deputati tra cui Marina Sereni, Gianclaudio Bressa, Sergio Mattarella, Fulvia Bandoli, Pietro Marcenaro, Rino Piscitello, Giuseppe Caldarola, Roberto Giachetti e Luciano Pettinari (L’Ulivo); Gennaro Migliore, Ramon Mantovani, Pietro Folena e Ali Khalil (Rifondazione Comunista); Patrizia Paoletti, Benedetto della Vedova, Giuseppe Fallica, Giuseppe Giudice e Jole Santelli (Forza Italia); Alessandro Forlani (UDC); Andrea Ronchi ed Enzo Raisi (AN); Mauro del Bue (Nuovo PSI); Iacopo Venier (Comunisti Italiani); Giuseppe Reina e Pietro Rao (Movimento per le autonomie); Sandra Cioffi e Gino Capotosti (UDEUR); Leoluca Orlando e Giuseppe Astore (Italia dei Valori); Angelo Bonelli, Tana de Zulueta, Marco Boato, Tommaso Pellegrino e Paola Balducci (Verdi); Salvatore Buglio e Giacomo Mancini (Rosa nel Pugno).
Secondo i dirigenti di Nessuno tocchi Caino Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti “la Farnesina ha disatteso il dispositivo della mozione approvata a luglio dalla Camera perché ha cercato il consenso unanime da parte della Unione europea e non, come chiedeva la mozione, di Paesi membri dell'UE che fossero d’accordo.” “Inoltre - secondo Nessuno tocchi Caino - dal 27 luglio ad oggi il Governo non ha fatto nulla per assicurare alla risoluzione Onu il sostegno di Paesi rappresentativi di tutti i continenti, ma è ancora più grave che il Governo abbia pure deciso di sostenere la proposta francese di compromesso che, invece della risoluzione, vuole la presentazione quest’anno di una semplice dichiarazione contro la pena di morte.” “Una tale dichiarazione – secondo D’Elia e Zamparutti - sarebbe priva di qualsiasi valore politico e formale perchè, a differenza di una risoluzione, non sarebbe sottoposta al voto dell’Assemblea Onu”.
Inizialmente fissata per il 17 ottobre, la discussione in Commissione Esteri della risoluzione è stata rimandata al 19 ottobre.
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