IRAN. RISCHIA CONDANNA A MORTE PER APOSTASIA
7 aprile 2005: Hamid Pourmand, un cristiano iraniano di 47 anni, la settimana prossima dovrà rispondere davanti ad un tribunale della Sharia dell’accusa di apostasia dall’Islam e del tentativo di convertire un certo numero di musulmani. Lo rende noto l’organizzazione Christian Solidarity Worldwide, ricordando che la legge islamica prevede per l’apostasia la condanna a morte. Era dal 1993 che un iraniano non veniva accusato di apostasia. Pourmand è stato colonnello dell'esercito iraniano e pastore protestante delle Assemblee di Dio nella citta' portuale di Bandar-i Bushehr (380 km sud di Teheran). E’ stato arrestato nel settembre 2004 a Karaj, 30 km a ovest di Teheran, in un raid della polizia contro una riunione del Consiglio generale della chiesa di cui è parte. Delle 86 persone arrestate in quella circostanza, è stato l’unico a non essere rilasciato nel giro di pochi giorni.
Lo scorso febbraio Pourmand è stato condannato a tre anni di carcere da un tribunale militare, con l’accusa di aver nascosto ai propri superiori la sua conversione, avvenuta 25 anni fa. La legge iraniana vieta infatti ai non-musulmani di diventare ufficiali dell’esercito. Quando Pourmand ha spiegato di aver informato per tempo i suoi superiori, il tribunale non ha tenuto conto della sua testimonianza. Oltre ai tre anni di detenzione, il tribunale ha stabilito che debba perdere il diritto alla pensione e che la moglie ed i figli vengano allontanati dall’abitazione di famiglia. (Fonti: CWNews.com, 07/04/2005)
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