THAILANDIA. ACCADEMICI CHIEDONO ABOLIZIONE DELLA PENA CAPITALE
22 marzo 2005: diversi docenti universitari hanno chiesto alle autorità thailandesi di abolire la pena di morte, evidenziando che sarebbe più efficace affrontare i problemi sociali ed assicurare alla giustizia i capi delle organizzazioni criminali.
”La maggioranza dei detenuti nel braccio della morte sono stati condannati per omicidio e per droga, ma la loro esecuzione non metterebbe fine al problema”, ha detto Kittisak Pokkati, docente di diritto all’Università Thammasat, intervenendo ad un seminario dell’Associazione Giornalisti Thailandesi. Ha invitato il Dipartimento di Correzione a svolgere indagini accurate per catturare i “pezzi grossi”, dal momento che in genere vengono arrestati solo i piccoli spacciatori e gli autori di crimini minori.
Per Sukchai Methavikul, della Commissione Diritti Umani, diversi studi hanno dimostrato come la pena di morte non aiuti nella prevenzione dei gravi crimini. “Se vogliamo correggere il comportamento di chi ha commesso sbagli, allora questo tipo di pena non dovrebbe essere usata”, ha detto Methavikul, aggiungendo che esistono tre strade per abbattere il numero delle esecuzioni capitali: ridurre la gravità delle imputazioni, aumentare le grazie concesse dal re o cambiare la legge che prevede la pena di morte. (Fonti: Bangkokpost, 23/03/2005)
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