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MAURITANIA. CHIESTE 17 CONDANNE A MORTE
6 gennaio 2005: un pubblico ministero della Mauritania ha chiesto la pena di morte per il presunto organizzatore di tre tentativi di colpo di stato e di altri 16 suoi complici. Il procuratore ha anche chiesto una pena di cinque anni per tre leader dell’opposizione accusati di aver finanziato i complotti.
Tra i tre politici figura Mohamed Khouna Ould Haidalla, un ex capo militare che era stato il principale sfidante del Presidente Maaouya Ould Sid'Ahmed Taya alle elezioni del 2003.
Un totale di 195 persone, la maggior parte membri dell’esercito, erano sotto processo nella repubblica islamica, un paese incline ai colpi di stato, povero, in buona parte desertico e che spera di diventare ricco dopo la recente scoperta di petrolio nelle sue acque territoriali.
Il loro capo, l’ex ufficiale dell’esercito Saleh Ould Hanenna, era arrivato a un pelo dal deporre Taya nel giugno 2003 nel corso di due giorni di battaglia nelle strade della capitale Nouakchott, prima che le truppe fedeli al presidente riprendessero il controllo della situazione.
Il governo della Mauritania ha riferito di aver sventato altri due tentativi di golpe nel 2004 di oppositori legati ad Hanenna, arrestato nell’ottobre del 2004.
Nove persone per le quali è stata richiesta la condanna a morte – tutti facenti parte di un gruppo di soldati traditori autoproclamatisi “Cavalieri del Cambiamento” – erano alla macchia. (Fonti: Reuters, 06/01/2005)
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