PENA DI MORTE, ALL’ONU UN ALTRO PASSO VERSO L’ABOLIZIONE
23 dicembre 2024: Sergio D’Elia* su l’Unità del 20 dicembre 2024
Applaudirebbe Marco Pannella nel vedere la comunità internazionale ribadire a voce sempre più forte che è la moratoria, punto di incontro tra abolizionisti e mantenitori che nel frattempo consente di salvare migliaia di vite umane, la via liberale alla abolizione definitiva di questa pena. Un sorriso particolare lo dedicherebbe al voto a favore della risoluzione che ha finalmente espresso il Regno del Marocco. Perché a raggiungere il fronte dei voti a favore quest’anno, oltre al Marocco, ci sono stati, rispetto a precedenti voti, anche il Kenya, lo Zambia e il Gabon per quanto riguarda l’Africa. Le Bahamas come il Bangladesh hanno contribuito ad erodere il fronte dei contrari passando invece da un voto contrario all’astensione. Un passo indietro lo hanno fatto la Guinea e l’Uganda che da un voto a favore nel 2022 sono passati all’astensione. Per gran parte di ciascuno di questi Paesi potrei ricordare le missioni, gli incontri, le iniziative che negli anni abbiamo promosso per portare al successo questa battaglia davvero transnazionale che quest’anno al Palazzo di Vetro ha visto un ottimo coordinamento guidato dall’Italia e dall’Argentina con anche una forte mobilitazione delle associazioni abolizioniste. Per me, per noi di Nessuno tocchi Caino questo ultimo voto del Palazzo di Vetro segna indubbiamente un ulteriore passo verso l’abolizione mondiale della pena di morte e certifica che la pena capitale è ormai una pratica fuori dalla storia, un ferro vecchio dell’umanità di cui occorre liberarsi. Segna altresì l’affermazione del principio che l'abolizione della pena di morte attiene ai diritti umani. Questa è una consapevolezza che, non solo gli abolizionisti come noi ma anche la comunità internazionale, la cultura giuridica e la coscienza civile dell’umanità hanno maturato. Occorre ora guardare oltre la pena di morte e vedere la nuova frontiera dei diritti umani nel campo delle pene. Questo vuol dire che dobbiamo impegnarci per la fine, non solo della pena di morte, della pena fino alla morte ma anche della fine della pena del carcere perché la grande tragedia della civiltà umana oggi non è il numero dei giustiziati dei bracci della morte ma quella del numero dei morti per pena delle carceri.
*Segretario di Nessuno tocchi Caino
|