IRAN - Il ‘minorenne’ Hossein Shahbazi rischia l'esecuzione nonostante un rinvio
27 maggio 2023: (27/05/2023) - Il ‘minorenne’ Hossein Shahbazi rischia l'esecuzione nonostante un rinvio L'esecuzione di Shahbazi, prevista per domani, è stata temporaneamente rinviata. Condannato per un presunto omicidio avvenuto nel 2018 nel corso di una rissa, quando aveva 17 anni, la sua esecuzione è ancora in corso di esecuzione, mettendolo a rischio. IHR chiede che la sua condanna sia annullata e invita la comunità internazionale, in particolare i paesi con relazioni diplomatiche con la Repubblica islamica, a fare tutto ciò che è in loro potere per salvare dalla morte Hossein Shahbazi e altri minorenni detenuti nel braccio della morte. Il direttore, Mahmood Amiry-Moghaddam, ha dichiarato: “Hossein Shahbazi è ancora a rischio di esecuzione e rimarrà a rischio fino a quando la sua condanna non sarà annullata. La comunità internazionale può salvare i minorenni nel braccio della morte esercitando pressioni sulla Repubblica islamica". Secondo le informazioni ottenute da IHR, la famiglia di Hossein Shahbazi è stata informata che la sua esecuzione avrebbe avuto luogo il 28 maggio. Uno dei suoi parenti ha detto a IHR: "La sua esecuzione doveva avvenire domenica, ma ora dicono che è stata rinviata". Una fonte aveva precedentemente riferito a IHR che Hossein è stato torturato per farlo confessare. "A causa dei problemi finanziari della famiglia, non potevano permettersi di trovare un avvocato a Hossein", hanno detto. Nei giorni successivi all’arresto Hossein era stato anche inviato al medico legale, il quale ha valutato che il ragazzo fosse mentalmente maturo e completamente sviluppato. Hossein è stato trasferito per l'esecuzione in almeno altre due occasioni, a giugno e dicembre 2021. È importante notare che il 24 novembre 2021, il minorenne (al momento del reato) Arman Abdolali è stato improvvisamente giustiziato nonostante i funzionari avessero detto alla sua famiglia che la sua esecuzione era stata rinviata. Secondo l'articolo 91 del nuovo codice penale islamico, approvato nel 2013, “Nei casi di reati punibili con hadd o qisas (quindi anche per omicidio, ndt), se persone di età inferiore ai diciotto anni non si rendono conto della natura del reato commesso o della sua proibizione, o se vi è incertezza circa il loro pieno sviluppo mentale, secondo la loro età, saranno condannati alle pene prescritte in questo capitolo”. L'articolo poi attribuisce ai giudici il potere di determinare la capacità mentale dell'imputato: “Il tribunale può chiedere il parere della medicina legale o ricorrere a qualsiasi altro metodo che ritenga opportuno per stabilire il pieno sviluppo mentale”. L'Iran è uno dei pochi paesi al mondo che applica ancora la pena di morte per i minorenni. Il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, di cui la Repubblica islamica è firmataria, vieta l'emissione e l'esecuzione della pena di morte per reati commessi da un individuo di età inferiore ai 18 anni. La Convenzione sui Diritti del Fanciullo, di cui anche la Repubblica islamica è firmataria, afferma esplicitamente che "né la pena capitale né l'ergastolo senza possibilità di rilascio possono essere comminate per reati commessi da persone di età inferiore ai diciotto anni". Tuttavia, il nuovo codice penale islamico adottato nel 2013 definisce esplicitamente "l'età della responsabilità penale" per i bambini come l'età della maturità ai sensi della legge della Sharia, il che significa che le ragazze di età superiore a 9 anni lunari e i ragazzi di età superiore a 15 anni lunari vengono considerato ‘maggiorenni’. Occorre inoltre considerare che l’anno lunare è di 11 giorni più breve dell’anno solare in vigore in Occidente. Come raffronto, ad esempio, quando un adolescente “occidentale” compie 18 anni, un pari età iraniano avrà 17 anni e mezzo (ndt).
https://iranhr.net/en/articles/5949/ (Fonte: IHR)
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