|
|
USA - LDF (Death Row Usa) |
|
USA - Pubblicata l’ultima edizione di "Death Row USA" aggiornata al 1° aprile 2022
2 settembre 2022: Pubblicata l’ultima edizione di "Death Row USA" aggiornata al 1° aprile 2022 (“DRUSA Spring 2022”): 2.414 persone nei bracci della morte. 2366 nei bracci della morte dei vari stati, 44 nel braccio della morte federale, e 4 nel braccio della morte militare. L’ormai tradizionale rapporto “DRUSA”, pubblicato trimestralmente da oltre 40 anni dal Legal Defense Fund (LDF), in precedenza noto come NAACP (National Association for the Advancement of Colored People), conferma il trend ventennale di “erosione” della pena di morte negli Stati Uniti. Nel trimestre in analisi si è registrato un calo nei bracci della morte di undici stati, e nessun aumento nei restanti bracci della morte. Complessivamente, al 1° aprile 2022, il numero di persone con una condanna a morte effettiva, o che hanno ottenuto un annullamento che però potrebbe avere come esito finale una nuova condanna a morte è diminuito di 22 unità rispetto al trimestre precedente, attestandosi a 2.414, con un calo dello 0,9% nel corso del trimestre e del 3,6% rispetto al 1° aprile 2021. La Florida è o stato che guida la decrescita del braccio della morte: 7 detenuti hanno ottenuto una commutazione nel corso del trimestre. Segue l’Alabama, con 3 commutazioni. In Alabama un 4° detenuto ha “lasciato” il braccio della morte, statisticamente parlando, in quanto è stato giustiziato. Solo tre detenuti sono stati giustiziati nel primo trimestre del 2022, il che significa che diciannove persone in più sono state rimosse dal braccio della morte a causa di annullamenti, commutazioni in ergastolo, o proscioglimenti. Il calo numerico dei bracci della morte è in corso da oltre due decenni, dopo che il DRUSA del luglio 2001 aveva raggiunto un picco di ha raggiunto il picco di 3.717 persone nei bracci della morte della nazione. Da allora i bracci della morte hanno registrato, in maniera graduale ma costante, un calo complessivo di 1.303 detenuti, il 35,1%. Da alcuni anni i curatori del rapporto Drusa hanno introdotto la categoria delle “condanne a morte attive”. Con questo termine si riferiscono a quelle persone che hanno avuto la condanna a morte annullata o nella parte del verdetto di colpevolezza, o nella parte di determinazione della pena, o che comunque sono in attesa della ripetizione del processo o del completamento degli appelli. Tra le persone presenti nei bracci della morte, Nel trimestre in analisi DRUSA ne individua 206 le cui condanne non sono “attive”. Si tratta di persone le cui condanne al momento sono annullate, ma potrebbero essere ripristinate con la ripetizione del processo. Del resto, quando una condanna a morte viene annullata, il giudice può stabilire se il detenuto deve essere tolto dal braccio della morte, oppure no. Nella maggior parte dei casi il giudice non dispone l’uscita dal death row, sapendo che contro il suo annullamento farà certamente ricorso la pubblica accusa, e quindi l’annullamento potrebbe essere annullato, anche in tempi relativamente brevi. 206 persone costituiscono l’8,5% delle persone nei bracci della morte. Scorporando 206 persone, il numero delle persone con una condanna a morte “attiva” scenderebbe a 2.208. Nel rapporto sul trimestre precedente erano 2.281, questo significa che le condanne attive sono calate di 73 unità, o del 3,2%. Ulteriormente, il rapporto DRUSA scorpora i dati di coloro che al momento non potrebbero essere giustiziati perché nel loro stato è in vigore una moratoria, moratoria che non è previsto termini a breve. Alla data del 1° aprile 2022 sono ancora in vigore le moratorie in 3 stati: California (690), Oregon (21) e Pennsylvania (128). Pur in mancanza di una formale dichiarazione di moratoria, DRUSA considera “in moratoria” anche i 44 detenuti del braccio della morte federale in quanto l’Attorney General (ministro della giustizia) ha ordinato di riesaminare i cambiamenti apportati dall’Amministrazione Trump per accelerare le esecuzioni. La sospensione del protocollo di esecuzione federale viene, in questo conteggio, equiparata ad una moratoria. Nei 3 stati in moratoria e nel braccio della morte federale sono 883 i detenuti che DRUSA considera protetti da una moratoria. Sottraendo le condanne a morte non attive e quelle delle giurisdizioni in moratoria, DRUSA usa da alcuni anni la categoria delle “persone ad effettivo rischio di esecuzione”, che alla data del 1° aprile 2022 era di 1.385 persone. Di converso, le condanne a morte “non attive” sono 1.051, il 43,1% del totale. Come sempre, il braccio della morte più popoloso è quello della California (690), lo stato più popoloso degli Stati Uniti (40 milioni di abitanti) ma anche uno stato che non compie esecuzioni da 16 anni, dal gennaio 2006. Alla California segue: Florida (323), Texas (199), North Carolina (138), Ohio (134) Pennsylvania (128), e Arizona (116). Alcuni stati hanno pochissime persone nel braccio della morte: nel Wyoming il braccio della morte è vuoto, nel New Hampshire e South Dakota c’è 1 detenuto, nel Montana ce ne sono 2, e 4 nel braccio della morte militare (l'ultima esecuzione di un soldato è stata nel 1961). Il detenuto in New Hamphire è in una condizione particolare: lo stato nel 2019 ha abolito la pena di morte, ma non retroattivamente. In questi casi chi si trovava nel braccio della morte al momento dell’abolizione deve attendere che un giudice definisca “sproporzionata” la sua condanna a morte rispetto a chi commettesse lo stesso reato dopo l’abolizione, e ne disponga la commutazione. Il motivo principale del calo del braccio della morte è la diminuzione di nuove condanne. Infatti le nuove condanne sono molte meno rispetto alle condanne eseguite, ai detenuti morti di vecchiaia o di malattia nei bracci ella morte, e alle condanne a morte annullate in appello. Anche l’ambito geografico della pena di morte è sempre più limitato. A livello nazionale, la popolazione nel braccio della morte continua a riflettere le disparità razziali nella pena capitale. Il 42,38% dei prigionieri nel braccio della morte è bianco, il 40,85% è nero, il 13,88% latino-americano, l'1,91% asiatico e lo 0,99% è nativo americano. Il 2,7 per cento di tutti i detenuti nel braccio della morte sono donne, 50. Da quando la pena di morte è stata reintrodotta negli Stati Uniti nel 1976 (la prima esecuzione è stata compita nel 1977) al 1° aprile 2022, sono state giustiziate 1.543 persone: 861 bianchi (55,8%), 530 neri (34,3%), 128 ispanici (8,3%), 17 pellerossa (1,1%), 7 asiatici (0,4%). In totale, 1.526 uomini (98,9 %) e 17 donne (1,1 %). "Death Row USA" registra anche la razza e il sesso delle vittime relative alle esecuzioni effettuate. Le 1543 persone giustiziate erano accusate di aver ucciso un totale di 2260 persone. Divise per razza le vittime erano 1.703 bianche (75,3%), 354 nere (15,6%), 155 ispaniche (6,8%), 41 asiatiche (1,8%), e 7 pellerossa (0,3%). Divise per sesso le vittime erano 1.142 maschi (50,5%), e 1.118 femmine (49,4%). Il 10% delle persone giustiziate (149) aveva rinunciato volontariamente a presentare appello. Dal 1977 ad oggi, e prima che nel 2005 la Corte Suprema vietasse le esecuzioni di minorenni, 23 persone erano state giustiziate per reati commessi da minorenni. Dal 1977 al 1° aprile 2022, lo stato che ha compiuto più esecuzioni è il Texas: 573. Rispetto alle 1543 persone giustiziate dal 1977 ad oggi, il Texas ha compiuto il 37,14% di tutte le esecuzioni. Segue l’Oklahoma (116, 7,52%), la Virginia (113, 7,32%), la Florida (99, 6,42%) e il Missouri (91, 5,90%).
https://deathpenaltyinfo.org/news/spring-2022-death-row-usa-11-state-death-rows-decrease-in-size-as-nationwide-erosion-of-capital-punishment-continues-in-first-quarter-of-2022
(Fonti: DPIC, NtC, 02/09/2022)
|