IRAN - L'Iran Atrocities Tribunal accusa 160 funzionari iraniani di crimini contro l'umanità
6 febbraio 2022: ABAN - L'Iran Atrocities Tribunal accusa 160 funzionari iraniani di crimini contro l'umanità. L'Iran Atrocities Tribunal è noto anche come Aban Tribunal, prendendo il nome dalla parola “Aban”, che in farsi significa “novembre”, ossia il mese in cui il governo iraniano ha all’improvviso raddoppiato il prezzo dei carburanti, suscitando fortissime proteste nelle fasce povere dell’intera nazione. L'Aban Tribunal nasce per indagare sulle atrocità avvenute in Iran nel novembre 2019, ed è stato istituito nel 2020 come iniziativa di Justice for Iran, Iran Human Rights (IHR) e la coalizione mondiale Ensemble Contre la Peine de Mort (ECPM) a nome delle famiglie delle vittime e dei manifestanti. Il Tribunale dà mandato a un gruppo di rinomati avvocati internazionali a nome della comunità delle vittime, e della collettività, di indagare sulle violazioni dei diritti umani da parte dell'Iran durante un'ondata di proteste nel novembre 2019, che hanno provocato la morte di centinaia di manifestanti disarmati. Al termine del secondo round di udienze a Londra domenica (6 febbraio), è stato pubblicato un elenco dei funzionari accusati, che include il leader supremo Ali Khamenei. Nell'elenco sono nominati i capi dei rami esecutivo e giudiziario del governo, ministri, comandanti delle Guardie Rivoluzionarie e della polizia, nonché funzionari degli uffici dei governatori provinciali. Il tribunale ha ascoltato le testimonianze dirette di 219 persone ed ha esaminato le prove portate da altre 440 persone relative a crimini contro l'umanità, esecuzioni ed esecuzioni extragiudiziali, torture, stupri di prigionieri e minacce alle famiglie delle vittime. Sebbene i verdetti del Tribunale siano simbolici, il collegio del tribunale ha invitato tutti coloro che hanno più documenti e prove sui crimini da parte dei funzionari a presentarli. All'inizio della giornata, un membro anziano dell'IRGC, identificato come testimone 600, ha affermato che l'ufficio di Khamenei ha ordinato alle forze militari e paramilitari di fare tutto il necessario per porre fine al caos. La Reuters nel dicembre 2019 aveva riferito che l'ordine di porre fine alle proteste a tutti i costi era arrivato da Khamenei, profondamente preoccupato per la conservazione del regime clericale. L'ufficiale dell'IRGC ha affermato che durante la repressione sono state uccise 427 persone nella provincia del Khuzestan e 420 nella sola Teheran, aggiungendo che circa 8.000 persone sono state arrestate nella sola capitale. Stime precedenti variavano da 300 a 1.500 civili uccisi a livello nazionale. La nuova cifra offerta dal testimone significherebbe che il bilancio delle vittime complessivo è stato molto più alto. Gli organizzatori del tribunale affermano che l’operazione repressiva su vasta scala è stata messa in atto utilizzando anche forse paramilitari provenienti da paesi confinanti. Uno dei testimoni, membro delle Brigate anti-sommossa iraniane "Imam Ali", ha affermato sabato di aver assistito allo schieramento sul campo di "criminali violenti", nonché membri delle Forze di Mobilitazione Popolare Irachena e della milizia afgana Fatimiyoun, organizzata e comandata dalla Guardia Rivoluzionaria (IRGC). Ha aggiunto che le Brigate dell'Imam Ali avevano dato alle fiamme stazioni di servizio per incolpare i manifestanti degli incendi e giustificare la repressione, ed erano state autorizzate a sparare ai manifestanti al busto al fine di porre fine ai disordini. Le proteste sono state le più sanguinose nella storia dell'Iran con le forze di sicurezza che hanno aperto il fuoco con armi militari sui manifestanti in molte città. Migliaia di persone sono state arrestate e incarcerate senza un giusto processo, e ci sono state numerose denunce di torture in carcere.
Per ulteriori notizie su ABAN vedi NtC 14/11/2020 e 14/11/2021.
Per un resoconto più dettagliato delle “udienze” vedi Aban People's Court, second round held in London- daily report (javanehha.com) (Fonte: iranintl.com)
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