INDIA: COMMUTATE IN ERGASTOLO TRE CONDANNE A MORTE PER STUPRO
25 novembre 2021: L'Alta Corte di Mumbai il 25 novembre 2021 ha commutato in ergastolo le condanne a morte di tre uomini in un caso di stupro che ha sollevato nel Paese la questione della sicurezza per le donne. L'aggressione, verificatasi nel 2013, seguì un altro caso di stupro di gruppo avvenuto l'anno precedente, che provocò la morte di una donna a Nuova Delhi, scatenando proteste a livello nazionale che portarono a leggi anti-stupro più severe. I tre uomini - Vijay Jadhav, Mohammed Kasim Bengali e Mohammed Salim Ansaria - insieme a due complici, intrappolarono e violentarono ripetutamente una fotoreporter di 22 anni in una fabbrica abbandonata a Mumbai. Il complesso di Shakti Mills si trova vicino a una zona alla moda con appartamenti, uffici, negozi e ristoranti, nel centro finanziario dell'India. L'aggressione sorprese i cittadini di Mumbai, metropoli considerata molto più sicura per le donne rispetto alla capitale Nuova Delhi, scatenando proteste in città e clamore nel Parlamento nazionale. La polizia di Mumbai arrestò cinque persone a meno di una settimana dal crimine. La vicenda spinse una operatrice telefonica di 19 anni a farsi avanti accusando i tre di averla violentata nello stesso posto un mese prima, insieme a due diversi complici. Tutti e sette gli accusati, due dei quali minorenni, sono stati condannati per i due stupri. Il caso di Nuova Delhi del 2012 ha portato a un cambiamento nella legge per rendere gli stupratori recidivi punibili con la morte. I tre uomini giudicati colpevoli di entrambe le aggressioni di Mumbai erano stati condannati all'impiccagione, le prime condanne capitali ai sensi della legislazione modificata.Al momento della sentenza avevano 19, 21 e 28 anni. L'Alta Corte di Mumbai il 25 novembre ha confermato la loro colpevolezza, ma ha ridotto le condanne a "ergastolo duro" senza possibilità di libertà condizionale. "La morte mette fine al concetto di pentimento", ha detto il giudice dell’Alta Corte, secondo l'agenzia di stampa PTI. "Non si può dire che gli accusati meritino solo la pena di morte. Meritano la reclusione a vita per pentirsi del crimine da loro commesso". (Fonti: Afp, India Today, 25/11/2021)
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