USA - Pubblicata l’ultima edizione di "Death Row USA"
28 ottobre 2021: Pubblicata l’ultima edizione di "Death Row USA" aggiornata al 1° aprile 2021 (DRUSA Spring 2021). A quella data, nei bracci della morte degli Stati Uniti (27 stati, più 2 giurisdizioni: il braccio della morte federale e quello militare) c’erano 2.504 persone. Tre mesi prima, al precedente rapporto, erano 2.528. Si tratta di un calo di 24 unità in un trimestre durante il quale sono state effettuate 3 esecuzioni. Rispetto ad un anno prima (DRUSA Spring 2020), il calo è di 99 unità. L’ormai tradizionale rapporto trimestrale DRUSA, curato dal Legal Defense Fund (LDF) del NAACP (National Association for the Advancement of Colored People) rileva che la popolazione del braccio della morte è diminuita ogni anno dal 2000. Il 1° luglio 2001, DRUSA riscontrò il livello massimo di detenuti nei bracci della morte: 3.717 persone. Il calo da 3.717 del 2001 a 2.504 di oggi rappresenta un calo complessivo di 1213 unità, il 33%. DRUSA segnala che per arrivare ad un numero così basso di detenuti nei bracci della morte si deve risalire a 30 anni fa, all’agosto 1991, quando erano 2504, lo stesso numero di oggi. Da alcuni anni i curatori del rapporto Drusa hanno introdotto la categoria delle “condanne a morte attive”. Con questo termine si riferiscono a quelle persone che hanno avuto la condanna a morte annullata o nella parte del verdetto di colpevolezza, o nella parte di determinazione della pena, o che comunque sono in attesa della ripetizione del processo o del completamento degli appelli. Tra le persone presenti nei bracci della morte, DRUSA Spring 2021 ne individua 223 le cui condanne non sono “attive” Si tratta di 223 persone le cui condanne al momento sono annullate, ma potrebbero essere ripristinate con la ripetizione del processo. Del resto, quando una condanna a morte viene annullata, il giudice può stabilire se il detenuto deve essere tolto dal braccio della morte, oppure no. Nella maggior parte dei casi il giudice non dispone l’uscita dal death row, sapendo che contro il suo annullamento farà certamente ricorso la pubblica accusa, e quindi l’annullamento potrebbe essere annullato, anche in tempi relativamente brevi. Sottraendo queste 223 persone, il totale dei detenuti con una condanna “attiva” sono 2281. Ulteriormente, il rapporto DRUSA scorpora i dati di coloro che al momento non potrebbero essere giustiziati perché nel loro stato è in vigore una moratoria, moratoria che non è previsto termini a breve. Alla data del 1° aprile 2021 861 condannati a morte appartengono ai bracci della morte di stati in cui era in vigore una moratoria decisa dal Governatore: California, Oregon e Pennsylvania. Poiché in questi 3 stati “in moratoria” sono detenute anche persone con la condanna a morte momentaneamente annullata (48 persone), il numero di detenuti a “effettivo rischio di esecuzione” scende a 1.468, il numero più basso da decenni. Praticamente alla data del 1° aprile 2021 solo il 58,6% dei detenuti nei bracci della morte è a effettivo rischio di esecuzione, mentre il 41,4% al momento non lo è. Come sempre, il braccio della morte più popoloso è quello della California (704), lo stato più popoloso degli Stati Uniti ma anche uno stato che non effettua esecuzioni da 15 anni, dal gennaio 2006. Alla California seguono: Florida (343), Texas (205), Alabama (170), North Carolina (141), Ohio (137) Pennsylvania (133), e Arizona (118). Alcuni stati hanno pochissime persone nel braccio della morte: 1 nel New Hampshire, South Dakota e Wyoming, 2 nel Montana e Virginia, 4 nel braccio della morte militare (l'ultima esecuzione di un soldato è stata nel 1961). Il motivo principale del calo del braccio della morte è la diminuzione di nuove condanne. Infatti le nuove condanne sono molte meno rispetto alle condanne eseguite, ai detenuti morti di vecchiaia o di malattia nei bracci ella morte, e alle condanne a morte annullate in appello. Anche l’ambito geografico della pena di morte è sempre più limitato. A livello nazionale, la popolazione nel braccio della morte continua a riflettere le disparità razziali nella pena capitale. Il 42,37% dei prigionieri nel braccio della morte è bianco, il 41,3% è nero, il 13,5% latino-americano, l'1,8% asiatico e lo 0,9% nativo americano. Il due per cento di tutti i detenuti nel braccio della morte sono donne, 51. Da quando la pena di morte è stata reintrodotta negli Stati Uniti nel 1976 (la prima esecuzione è stata compita nel 1977) al 1° gennaio 2021, sono state giustiziate 1.532 persone: 856 bianchi (55,9%), 524 neri (34,2%), 128 ispanici (8,4%), 17 pellerossa (1,1%), 7 asiatici (0,4%). In totale, 1.515 uomini (98,9 %) e 17 donne (1,1 %). "Death Row USA" registra anche la razza e il sesso delle vittime relative alle esecuzioni effettuate. Le 1532 persone giustiziate erano accusate di aver ucciso un totale di 2242 persone. Divise per razza le vittime erano 1.688 bianche (75,3%), 351 nere (15,6%), 155 ispaniche (6,9%), 41 asiatiche (1,8%), e 7 pellerossa (0,3%). Divise per sesso le vittime erano 1.136 maschi (50,6%), e 1.106 femmine (49,3%). Il 10% delle persone giustiziate (149) aveva rinunciato volontariamente a presentare appello. Dal 1977 ad oggi, e prima che nel 2005 la Corte Suprema vietasse le esecuzioni di minorenni, 23 persone erano state giustiziate per reati commessi da minorenni.
DRUSA SPRING 2010 Tabled version (00021413-2).DOC (naacpldf.org) (Fonti: DPIC, NtC, 28/10/2021)
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