PAKISTAN: DUE CONDANNE CAPITALI CONFERMATE E UNA ANNULLATA IN APPELLO
11 aprile 2020: L'Alta Corte di Sindh il 9 aprile 2020 ha confermato le condanne a morte di due fratelli e ha annullato la condanna a morte di un altro imputato nel caso dell'autobomba esplosa davanti all’edificio della Pakistan Industrial Development Corporation (PIDC) a Karachi. Il collegio dei due giudici presieduto dal giudice Mohammad Karim Khan Agha ha stabilito che le confessioni dei fratelli Mangla Khan e Aziz Khan sono state rese volontariamente, inoltre due testimoni li hanno visti parcheggiare l'auto nel luogo in cui è avvenuto il crimine. I giudici hanno osservato che per quanto riguarda il co-accusato Abdul Hameed Bugti non ci sono prove a sostegno della dichiarazione di un testimone oculare contro di lui. Un tribunale antiterrorismo (ATC) aveva condannato a morte Mangla Khan e Aziz Khan nel maggio 2007 per aver ideato e attuato l'attentato all'esterno dell'edificio della PIDC nel novembre 2005, che uccise quattro persone e ne ferì altre 21. L'ATC aveva inoltre condannato i fratelli a diverse pene detentive, incluso l’ergastolo. Nell’ambito dello stesso caso, Hameed Bugti fu arrestato un mese dopo la condanna dei due fratelli e fu condannato a morte nel giugno 2014. Il 15 novembre 2005 una potente esplosione distrusse il piano terra della PIDC House, un edificio a più piani che ospitava anche gli uffici della Pakistan Petroleum Limited (PPL). I due fratelli furono arrestati a Gulshan-i-Iqbal grazie a una soffiata e confessarono di aver eseguito l’attentato su istruzione del defunto Nawab Akbar Khan Bugti, leader del partito Jamhoori Watan, per "punire" la PPL per "non dare lavoro alla locale gioventù del Balochistan ", secondo l’accusa. (Fonti: thenews.com.pk, 10/04/2020)
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