ARABIA SAUDITA: CORPO CROCIFISSO ED ESPOSTO IN PUBBLICO DOPO LE 37 ESECUZIONI
29 aprile 2019: Il corpo di un uomo giustiziato è stato crocifisso ed esposto in pubblico in Arabia Saudita dopo le esecuzioni di 37 persone avvenute il 23 aprile 2019, hanno riportato i media locali. I media hanno riportato dichiarazioni secondo cui i giustiziati avevano "adottato ideologie estremiste e formato cellule terroristiche allo scopo di diffondere il caos e provocare conflitti settari". Le autorità saudite hanno detto che una persona è stata crocifissa dopo la sua esecuzione, con il Middle East Eye che ha riferito come il corpo sia stato mostrato in pubblico. Il responsabile diritti umani dell’Onu ha condannato le decapitazioni, dicendo che i giustiziati sono per la maggior parte musulmani della minoranza sciita, inoltre non hanno ricevuto processi equi e almeno tre erano minorenni all’epoca della condanna. Il nome della persona che è stata crocifissa non è stato rivelato dalle autorità. Due delle persone decapitate erano state arrestate quando avevano solo 16 e 17 anni. Il primo dei due giovani era pronto a iniziare una nuova vita negli Stati Uniti presso la Western Michigan University. Mujtaba al-Sweikat, allora diciassettenne, era stato duramente picchiato su tutto il corpo, anche sulla pianta dei piedi, prima di "confessare" i crimini, incluse le proteste. Nel 2017, docenti dell'università avevano detto che lo studente di lingua inglese e di pre-finanza costituiva una "grande promessa" e avevano chiesto il suo rilascio. Il secondo dei due giovani, Abdulkarim al-Hawaj, 21 anni, è stato decapitato in pubblico quattro anni dopo essere stato arrestato nella Provincia Orientale, a maggioranza sciita, per aver diffuso informazioni sulle proteste su WhatsApp quando aveva 16 anni. Reprieve ha dichiarato che al-Hawaj è stato picchiato, torturato con l'elettricità e incatenato con le mani sopra la sua testa fino alla "confessione" dei suoi crimini. Un terzo uomo tra i 37 giustiziati, Munir al-Adam, aveva appena 23 anni quando fu arrestato a un posto di blocco nell'aprile 2012. Era stato picchiato sulle piante dei piedi e aveva dovuto strisciare sulle mani e sulle ginocchia per giorni. All’età di cinque anni aveva perso l'udito a un orecchio a seguito di un incidente, ma dopo le torture aveva perso l'udito anche all’altro orecchio, restando totalmente sordo. Aveva detto a un giudice di aver firmato una confessione perché era esausto per le torture. (Fonti: dailymail.co.uk, 25/04/2019)
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