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Alexanda Kotey e Shafee Elsheikh |
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EDITORIALE DEL GUARDIAN: ‘LA BARBARIE DEGLI JIHADISTI NON E’ UNA GIUSTIFICAZIONE PER LA PENA DI MORTE’
23 luglio 2018: “Quasi tutte le democrazie occidentali, così come dozzine di altri Paesi, hanno abbandonato la pena capitale. C'è una buona ragione per questo: nessuno degli argomenti portati in suo favore resistono a una verifica. Non scoraggia gli altri, né salva vite innocenti garantendo che gli assassini non possano uccidere di nuovo. È sbagliato suggerire che esista una motivazione morale per la retribuzione. Gli Stati Uniti sono un'eccezione, continuando erroneamente con la pena di morte. Quindi è sconvolgente apprendere che un ministro del governo britannico ritenga opportuno inviare due uomini a processo in America con accuse che potrebbero portare alla loro esecuzione. Eppure questa è la catena di eventi che il Segretario di Stato per gli Affari Interni, Sajid Javid, ha messo in moto con una lettera al procuratore generale degli Stati Uniti, Jeff Sessions, pubblicata su un giornale lunedì. In essa afferma che il governo britannico è disposto a rinunciare alla sua solita insistenza sul fatto che la pena di morte non debba essere applicata nel caso di due uomini accusati di aver fatto parte di un gruppo di boia dello Stato Islamico, Alexanda Kotey e El Shafee Elsheikh. Sono detenuti dalle Forze Democratiche Siriane appoggiate dagli Stati Uniti e saranno probabilmente processati negli Stati Uniti con la cooperazione del Regno Unito. Gli omicidi che questi uomini avrebbero commesso insieme ad altri due uomini britannici - Mohammed Emwazi, noto come Jihadi John e Aine Davis - sono barbari. Le vittime includevano due operatori umanitari britannici, Alan Henning e David Haines, oltre a tre americani, i giornalisti James Foley e Steven Sotloff e l'operatore umanitario Peter Kassig. Altri occidentali furono tenuti in ostaggio e torturati. Non è esagerato dire che i video girati dagli assassini, in cui i prigionieri hanno reso dichiarazioni prima di essere decapitati, hanno sconvolto il mondo. Senza dubbio alcune persone sentiranno che il puro orrore di tali azioni significa che non dobbiamo preoccuparci troppo del giusto processo. Emwazi è stato ucciso da un drone a Raqqa nel 2015, mentre Davis è in prigione in Turchia. Kotey ed Elsheikh sono stati privati della loro cittadinanza britannica, e dal momento che gli uomini che sono stati accusati di aver ucciso includevano degli americani, c'è motivo per processarli negli Stati Uniti. Non è difficile capire perché questo sia l'esito preferito di Javid. Non c'è dubbio che trattare con centinaia di combattenti britannici per lo Stato Islamico sia estremamente difficile. Ma è profondamente preoccupante il fatto che Javid, a quanto pare, ritenga che il successo di un procedimento giudiziario abbia più probabilità di verificarsi negli Stati Uniti che nel Regno Unito, anche se ciò include la violazione delle norme sui diritti umani a cui il Regno Unito ha aderito per decenni. È noto che tali violazioni e l'esistenza di strutture come Guantánamo Bay possano aiutare e facilitare i terroristi. L'opposizione del governo britannico alla pena di morte è un punto di principio di vecchia data. La sua abolizione è un obiettivo della politica estera. Per quanto atroci siano i crimini che si ritiene siano stati commessi da Kotey ed Elsheikh, assicurazioni che la pena di morte non sarà applicata dovrebbero essere chieste al governo degli Stati Uniti nel solito modo.” (Fonti: theguardian.com, 23/07/2018)
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