IRAN: CONTINUANO LE MORTI IN CARCERE NEL SILENZIO DELL'ITALIA E DELL'UNIONE EUROPEA
11 febbraio 2018: L'associazione Nessuno tocchi Caino, di fronte alla notizia di un'altra morte in carcere, quella del noto ambientalista iraniano Kavous Seyed Emami, ribadisce l'appello al Governo italiano e all'Unione Europea, di assumere un'iniziativa nei confronti dell'Iran dove è a rischio di esecuzione anche il ricercatore A. Djalali e continua la repressione dei manifestanti. La comunità accademica iraniana è sotto shock per la morte del noto ambientalista Kavous Seyed Emami, un iraniano-canadese: le autorità hanno reso noto che è deceduto in prigione due settimane dopo il suo arresto. Emami, 63 anni, a capo della Persian Wildlife Heritage Foundation, è stato arrestato insieme a sette colleghi il 24 gennaio. La sua morte è stata annunciata dalla famiglia sui social media. L'Iran Sociology Association, di cui Emami era un membro, ha messo in dubbio la possibilità che si sia trattato di un suicidio. Il procuratore capo di Teheran, Abbas Jafari Dolatabadi, aveva spiegato sabato che diverse persone erano state arrestate per accuse di spionaggio, senza fornire nomi: "Queste persone hanno raccolto informazioni classificate in settori strategici del paese in nome di progetti scientifici e ambientali". Emami aveva insegnato all'Imam Sadegh University, dove molte delle figure di spicco del regime si sono laureate, compreso il negoziatore nucleare Said Jalili. Sergio D'Elia ed Elisabetta Zamparutti, segretario e tesoriera dell'associazione Nessuno tocchi Caino hanno dichiarato: "Occorre capire i segnali della storia e questo è uno di quelli in cui tacere su quello che sta accadendo in Iran è una complicità nella soppressione di vite umane e dei principi dello Stato di Diritto per l'Iran, per il Medio Oriente e per noi stessi. Chiediamo al Governo italiano e all'Unione europea, a partire dall'Alto rappresentante per la politica estera Federica Mogherini, di assumere tutte le iniziative per interrompere la flagrante violazione dei diritti umani da parte del regime iraniano" (Fonti: NtC, 11/02/2018)
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